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lunedì 15 Dicembre 2025,

Confartigianato dona una stampante 3D alla scuola media di Alano di Piave

La presidente Claudia Scarzanella: «Avviciniamo giovani e ragazzi al mondo dell’impresa».

Confartigianato Belluno ha donato una stampante 3D alla scuola media di Alano di Piave; l’iniziativa rientra nel progetto Mech4Future, realizzato dalla federazione Metalmeccanica di Produzione di Confartigianato Imprese Veneto, grazie al contributo di Ebav per cui in ogni provincia del Veneto viene selezionata una scuola per fare da capofila. A Belluno è stato scelto l’istituto comprensivo di Quero Vas, e in particolare la scuola media di Alano di Piave, con la collaborazione del preside Bruno Casillo, del professor Stefano Savaris in qualità di responsabile del progetto e della docente Martina Cadorin.

L’obiettivo del progetto è semplice e ambizioso al tempo stesso: cambiare la narrativa dell’artigianato e spiegare ai ragazzi – fin da giovanissimi – come inseguire i propri sogni e come indirizzare le proprie capacità. «Perché la scuola spiega, insegna, forma. Ma talvolta non riesce a incanalare nella giusta via le aspirazioni e i talenti dei ragazzi. Soprattutto nell’età “di mezzo”, quella degli adolescenti che imboccano la strada verso gli individui adulti», spiega la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella.

I ragazzi di Alano potranno sperimentare quotidianamente come funziona la stampa tridimensionale e potranno fare pratica con le idee che prendono forma. In particolare, potranno seguire dei laboratori specifici, visto che il progetto ha una durata triennale e prevede che anche gli insegnanti vengano formati sull’uso della stampante. «In questo modo si potranno seguire le classi che oggi sono in prima, per portarle fino alla terza e quindi alla conclusione del percorso di studi», spiega Barbara Tessaro, presidente di mestiere della Meccanica e titolare della Controlmec di Alano. «Saranno gli stessi docenti della scuola a imparare per primi come utilizzare la nuova tecnologia. Da parte nostra, forniremo non solo la formazione di base, ma anche il materiale per far funzionare la stampante».

Il progetto poi verrà esteso anche alle scuole elementari. «Sono previsti lavori di gruppo tra i più piccoli, con i Lego Technics», continua Tessaro. «In questo modo, fin da bambini possono imparare la manualità e le modalità per lavorare in gruppo. L’iniziativa doveva partire già in questo anno scolastico, ma a causa del Covid è stata rinviata. Per cui il progetto per le elementari comincerà l’anno prossimo».

Tra le finalità del progetto c’è quella di avvicinare scuola e impresa. Oggi, infatti, le imprese fanno sempre più fatica a trovare manodopera e giovani disposti a imparare un mestiere.
«La scuola, per come è strutturata, non sempre riesce a fornire ai ragazzi le capacità da spendere sul mercato del lavoro», sottolinea la presidente Scarzanella. «Con questo progetto vogliamo dare il nostro contributo e incoraggiare anche le capacità artigianali e manuali che i giovanissimi possono avere. Lavorare con una stampante 3D a scuola e crescere imparando a utilizzare questa tecnologia nella quotidianità può essere importante. Per noi è un piccolo passo, ma concreto, per avvicinare i ragazzi al mondo dell’impresa e a quelle flessibilità e competenze richieste dal mercato del lavoro. Le nostre aziende faticano a trovare manodopera e riteniamo sia fondamentale che i ragazzi crescano acquisendo quelle abilità manuali che potranno poi utilizzare nel loro futuro di vita e professionale. Ringraziamo l’istituto comprensivo per aver accolto questa opportunità e per averci dato la possibilità di cominciare questo percorso di crescita reciproca».

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