Ancora un importante intervento di difesa idraulica al via in Comelico. Sono iniziati infatti nei giorni scorsi i lavori per il consolidamento del piede del versante interessato dalla frana delle Ante, che coinvolge la sponda destra del fiume Piave e la ricostruzione di un’opera di difesa idraulica in un’area posta poco a valle della confluenza del torrente Padola e dell’abitato di Santo Stefano di Cadore.
«La progettazione dell’intervento, per il quale abbiamo messo a disposizione 1,4 milioni di euro», spiega l’assessore Gianpaolo Bottacin, «è stata preceduta da una fase di studio geologico che ha consentito di valutare con puntualità le condizioni dei versanti del Piave per un tratto di circa un chilometro e mezzo a valle dell’abitato di Santo Stefano interessati nel tempo da alcuni fenomeni franosi, individuando le priorità di lavoro».
I lavori, seguiti dalle strutture regionali del Genio Civile, sono volti a ottenere un miglioramento delle condizioni di stabilità del piede della frana delle Ante, del volume complessivo di circa 350.000 metri cubi, che nella sua progressiva evoluzione tende a restringere la sezione idraulica del corso d’acqua con conseguenti effetti negativi ai danni della sponda opposta sulla quale scorre la S.S. 52 Carnica. «L’intervento consiste principalmente nella realizzazione di opere geotecniche», dettaglia l’assessore, «finalizzate all’aumento della stabilità del piede del versante in frana, costituite da quattro file parallele di ancoraggi puntuali, per un totale di quarantuno ancoraggi profondi tra i 30 e i 45 metri, e da un cordolo in cemento armato tirantato su micropali della lunghezza di circa 90 metri posto alla base del versante». Il cordolo verrà realizzato a protezione di un nuovo muro d’argine di pari lunghezza, rivestito in pietra e di altezza di 3 metri. Il muro d’argine verrà realizzato, in sostituzione di un’opera idraulica danneggiatasi nel corso di eventi passati fino al completo ribaltamento, per la protezione dall’intensa erosione operata dal Piave anch’essa tra le cause dell’instabilità del versante.
«Nell’ambito dell’intervento, e con l’obiettivo di contenere gli effetti erosivi generati dall’ acque superficiali», prosegue Bottacin, «abbiamo inoltre previsto la sistemazione di alcuni impluvi mediante la realizzazione di canalette in legname e pietrame. Per verificare gli effetti dell’intervento sulle dinamiche del versante in frana abbiamo altresì previsto l’attivazione nell’ambito dell’intervento di uno specifico piano di monitoraggio che prevede il controllo dei movimenti superficiali e profondi durante e successivamente all’esecuzione delle opere».
I lavori di realizzazione dell’opera, condizioni meteo e imprevisti permettendo, dovrebbero concludersi entro l’estate 2023.
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1 commento
Renzo Battaglia
Mi ero sempre chiesto come mai non si interveniva sulla frana che poteva avere conseguenze poco piacevoli. Felice che si provveda alla soluzione del problema.