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domenica 13 Aprile 2025,

Anche all’ospedale di Auronzo un ambulatorio per stomizzati

Gestito da infermieri specializzati che hanno l’obiettivo di assicurare ai pazienti un’assistenza a tutto tondo.

Un paio di mesi l’ospedale di Agordo, ora quello di Auronzo. Anche nell’ospedale cadorino è stato avviato l’ambulatorio per stomizzati, rivolto alle persone che devono portare un sacchettino sulla pancia posizionato tramite una stomia, ovvero un’apertura, temporanea o definitiva, per raccogliere le feci o l’urina. L’ambulatorio è gestito da infermieri specializzati che hanno l’obiettivo di assicurare ai pazienti un’assistenza a tutto tondo. Le persone con stomia, infatti, possono sviluppare nel tempo importanti lesioni cutanee in corso di trattamenti oncologici e non solo, che necessitano di assistenza infermieristica avanzata a livello ambulatoriale.

La stomia è la derivazione esterna con apertura sull’addome dell’intestino per traumi, perforazioni dei visceri o tumori del colon retto oppure dell’apparato urinario nel caso di asportazione della vescica per medesimi motivi.

Attualmente sono oltre 250 i pazienti con stomia seguiti in Ulss Dolomiti: oltre agli ambulatori di Belluno, Agordo, Pieve di Cadore e Feltre, da oggi si aggiunge anche l’ambulatorio di Auronzo.

Il nuovo ambulatorio è attivo al secondo piano dell’ospedale, una volta al mese. In caso di necessità data dai bisogni del paziente e problematiche di gestione, sarà attivata la consulenza infermieristica extra ambulatorio mensile per garantire un’elevata qualità di vita alla persona con stomia.

Con l’attivazione di questo nuovo servizio infermieristico anche in Auronzo, ora tutti gli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono dotati di ambulatorio per le persone con stomia. Qualora vi fosse la necessità, gli ambulatori sono a disposizione anche per i turisti con stomia che arrivano in vacanza nel nostro territorio.

«Attraverso la valorizzazione di competenze infermieristiche, è possibile attivare nuovi servizi, vicini ai cittadini, che aiutano a gestire meglio la quotidianità delle patologie coniche, consentendo un miglioramento tangibile della qualità di vita dei pazienti e un alleggerimento per i loro familiari, che in questo modo possono risparmiare tempo e spostamenti», commenta il Direttore Generale Maria Grazia Carraro.

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