Con un “indice del dono 2022” di 69,31, la provincia di Belluno è la terza in Italia e la prima in Veneto in questa speciale classifica di solidarietà e sensibilità. Nel 2022 le donazioni di organi in Ulss Dolomiti sono state 5. Non è stata registrata, infatti, alcuna opposizione alla donazione.
L’Indice del dono fornisce una fotografia della disponibilità dei cittadini a donare e dell’impegno profuso dai Comuni italiani nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità. L’attività di donazione di organi e tessuti, su cui si fonda la possibilità di effettuare trapianti di organi come il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, le cornee e molti tipi di tessuto, che nel 2022 ha conseguito i migliori risultati della storia di questa attività nella Regione Veneto, è ben consolidata e costantemente attiva dall’anno 2000 presso l’Ospedale di Belluno.
Nel 2022, dopo la crisi delle attività di prelievo di organi e tessuti dovuta all’impegno delle Rianimazioni nel contrastare la pandemia da Covid, l’attività di prelievo è ripresa con risultati soddisfacenti. Il Coordinamento aziendale per i prelievi e i trapianti di organi e tessuti dell’Ulss 1 Dolomiti diretto da Davide Mazzon, direttore della Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione di Belluno, nel 2022 ha realizzato ben 5 donazioni di organi da parte di pazienti deceduti presso la Rianimazione di Belluno, grazie anche ad una volontà favorevole dei potenziali donatori; ad esse si aggiungono complessivamente 8 donazioni multitessuto e oltre 100 donazioni di cornee.
«Fra le tante storie di sofferenza e di rinascita di cui siamo stati testimoni, legate alle attività di prelievo di organi in persone decedute e dei trapianti in persone a cui è stata donata la vita, non possiamo dimenticare, come già nella notte di San Silvestro del 2007 quando medici ediInfermieri vennero richiamati in servizio per una donazione nelle sale operatorie del San Martino, quanto è accaduto nella notte fra il 24 ed il 25 dicembre 2022 nello stesso ospedale, ove è stato effettuato un prelievo di fegato da una persona deceduta presso la Rianimazione», spiega Mazzon. «La donazione di questo organo è stata possibile dopo una complessa valutazione della idoneità del donatore che aveva espresso la volontà di donare i propri organi dopo la morte all’ufficio anagrafe del Comune di Belluno, in occasione del rinnovo della carta di identità. La valutazione dell’idoneità alla donazione implica un percorso molto complesso, coordinato dal Centro Regionale Trapianti e dal Nord Italia Transplant, che si avvale però della competenze di specialisti dell’Ospedale di Belluno quali radiologi, chirurghi, laboratoristi, assieme agli anestesisti-rianimatori che utilizzano tecniche sofisticate per la ottimizzazione del funzionamento degli organi destinati alla donazione dopo la morte. La donazione, iniziata alle 22.45 del 24 e conclusasi alle 2 del 25 presso il Gruppo operatorio di Belluno, si è avvalsa della chiamata in servizio di un medico anestesista e quattro infermieri col compito specifico di collaborare con i chirurghi della Clinica chirurgica di Padova diretta dal professor Cillo che hanno effettuato il prelievo».
L’opportunità di esprimere la volontà di donare i propri organi e tessuti dopo la morte al momento del rinnovo della carta di identità è offerta nella gran parte dei Comuni della provincia. La sensibilità della popolazione del nostro territorio ha permesso alla provincia di Belluno di attestarsi al terzo posto a livello nazionale ed al primo fra le province Venete per “indice del dono” che è una fotografia sia dell’impegno dei Comuni alla registrazione delle volontà, sia della disponibilità dei cittadini a donare. Sul podio dei Comuni con l’indice di dono più alto in Veneto troviamo tre bellunesi: Vallada Agordina (81), Lorenzago di Cadore (79,05) e Voltago Agordino (78,46).
Il Coordinamento aziendale per i prelievi e i trapianti di organi e tessuti della Ulss 1 Dolomiti si avvale di referenti in tutti e quattro i presidi ospedalieri: Belluno, Feltre, Agordo e Pieve di Cadore. Esso si occupa anche della formazione e dell’aggiornamento del personale sanitario coinvolto, dell’assistenza alla famiglia per supportare la gestione del lutto e della sensibilizzazione della popolazione anche in collaborazione con le associazioni di volontariato come Aido.
I sanitari assegnati al Coordinamento Trapianti della Ulss, dal coordinatore aziendale, al referente medico per l’Ospedale di Feltre (dr.ssa Mancini ), agli infermieri di coordinamento di Belluno e Feltre (Eric Serafini, Laura Cancian, Susanna Resenterra, Gianni Camarotto, Cristina Zanella, Luigia Rasa), affiancano tale impegno alle altre mansioni svolte, garantendo comunque la copertura delle attività del Coordinamento per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Impegno e competenze dei medici e degli infermieri del Coordinamento hanno avuto negli anni importanti riconoscimenti quali incarichi di docenza in materia di donazione di organi e tessuti sia in ambito aziendale che universitario, sia nei corsi organizzati dal Centro Regionale Trapianti presso la Fondazione Scuola di Sanità Pubblica della Regione Veneto.
Infine, si ricorda che nel 2021, il Centro Regionale Trapianti ha attestato la possibilità che presso l’Ulss Dolomiti possa attuarsi il prelievo di polmoni in donatori a cuore fermo, una procedura di grande impegno clinico-organizzativo, da sviluppare con una perfetta integrazione fra i professionisti dell’Ulss 1e in rete con il Centro di Trapianti del Polmone di Padova diretto dal prof. Rea.
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