«La chiusura dello stabilimento di Longarone può essere impedita. Qui sappiamo fare l’occhiale dall’inizio alla fine, con qualità eccellente». Il presidente della Provincia e sindaco di Longarone Roberto Padrin lo aveva annunciato ieri, mercoledì 8 febbraio, durante la manifestazione. E così è stato: una rappresentanza dei lavoratori di Safilo è a Sanremo, dove Palazzo Piloni, con la collaborazione della Regione Veneto e della Camera di Commercio Belluno-Treviso, ha uno spazio all’interno del Palafiori, per promuovere le eccellenze del territorio. «Perché le nostre eccellenze sono anche i lavoratori ed è giusto che facciano sentire la loro voce», ha detto Padrin.
A Sanremo ci sono Mario Fillarini (Filctem Cgil), Marco Frezzato (Uiltec Uil) e Andrea Umattino (Femca Cisl). «È fortissima la preoccupazione di perdere il posto di lavoro», hanno detto, «vogliamo salvare un’azienda che può fare e dare ancora tanto. Azienda che sta per essere tolta al nostro territorio per una mera logica di profitto. Purtroppo si è verificato quel che abbiamo visto altre volte: lo stabilimento è stato acquistato da una multinazionale che non ha alcun legame con il territorio e che, di punto in bianco, ha deciso che la sede storica di Longarone, nata anche sulle macerie del Vajont, non ha più valore strategico». «Dobbiamo salvare la nostra qualità ed eccellenza, rinocosciute in tutto il mondo», hanno aggiunto. «Safilo ha lavorato per grandi griffe a livello internazionale, già dagli anni Sessanta in poi. Non ci sono una star o personaggio famoso che non abbiano indossato un occhiale Safilo. Manodopera ed eccellenza rischiano ora di andare disperse».
«Portiamo la voce di 472 lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Safilo non è realtà isolata, ma l’ultima di tante altre bellunesi che attraversano una crisi», hanno concluso. «Le aziende in cui c’è ancora una realtà padronale “fisica” vedono la concretizzazione di buoni accordi. Quando intervengono investimenti esteri le persone vengono lasciate in ginocchio. Bisogna mettere dei vincoli precisi e ci vogliono piani industriali chiari nel tempo».
Ieri quasi 2mila persone sono scese in strada a Longarone per difendere lo stabilimento e i posti di lavoro. Tra striscioni e bandiere, i partecipanti alla manifestazione organizzata dai sindacati hanno chiesto di intraprendere tutte le azioni possibili per salvare un patrimonio prezioso, costruito nei decenni. Il prossimo appuntamento è il 22 febbrario: Safilo Group ha dato mandato ad una società esterna di verificare le varie opzioni per gestire la situazione dello stabilimento. L’esito della valutazione sarà comunicato al tavolo regionale convocato appunto tra dieci giorni.
Martina Reolon
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