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sabato 23 Novembre 2024,

New York, studenti dei licei Galilei-Tiziano di Belluno al Palazzo di vetro dell’Onu

Hanno avuto l’opportunità di partecipare ad una simulazione dei meccanismi di funzionamento delle Nazioni Unite.

Ventisette alunni delle classi terze e quarte dei licei Galilei-Tiziano di Belluno hanno avuto l’opportunità di partecipare ad una simulazione dei meccanismi di funzionamento delle Nazioni Unite a New York. Gli studenti, accompagnati dalla professoressa Ricchio, sono volati nella Grande Mela, dove hanno soggiornato per una settimana, grazie al progetto promosso dall’Italian Diplomatic Academy, «The Future We Want», per prendere parte a un’indimenticabile esperienza presso il Palazzo di vetro dell’Onu.

Gli alunni, che hanno aderito al programma come Studenti Ambasciatori, hanno preso parte a diverse commissioni internazionali dove sono stati chiamati a confrontarsi sui temi relativi all’Agenda 2030, focalizzandosi sullo sviluppo sostenibile. Il confronto diretto che gli studenti hanno avuto modo di avere sulle più pressanti problematiche mondiali dei nostri tempi, simulando i meccanismi di funzionamento delle Nazioni Unite, è stato altamente formativo per i ragazzi, i quali hanno avuto l’opportunità di sviluppare ed esercitare le loro abilità relazionali, di public speaking, di dibattito e negoziazione. I giovani ambasciatori si sono fatti portavoce del paese a loro assegnato, immedesimandosi nei suoi delegati e portando avanti, di fronte all’Assemblea, le rispettive politiche nazionali in una continua attività di mediazione e confronto con i propri colleghi.

Nel primo workshop, sono stati accolti nel Palazzo di vetro nei panni di “junior delegates” dall’onorevole Maurizio Massari, membro permanente delle Nazioni Unite, dove hanno potuto discutere dell’importanza di essere cittadini attivi. L’obiettivo della simulazione è stato quello di stimolare l’avvicinamento dei giovani alle istituzioni e ad alcune delle tematiche più rilevanti, quali la sostenibilità, la libertà e l’uguaglianza, per creare una futura generazione responsabile e cosciente delle sfide che l’attendono.

Tale esperienza ha inoltre permesso di familiarizzare con la professione diplomatica e la realtà delle istituzioni internazionali, un ambito che, in un mondo sempre più interconnesso, rappresenta un contesto dinamico che certamente offre molte possibilità di sviluppo e prospettive di carriera, con l’impiego dell’inglese come lingua veicolare. L’incontro con questa realtà potrebbe dunque fungere anche da guida per una scelta universitaria e professionale matura e consapevole.

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