L’associazione bellunese “Insieme si può…” continua nel suo impegno per garantire cibo e acqua pulita al più alto numero di persone possibile. Nel 2022 solo in Uganda l’Associazione ha distribuito oltre 500 tonnellate di viveri (mais, fagioli, zucchero, olio, latte in polvere…) in scuole, centri medici, orfanotrofi, per un importo di 150.000 euro. In parallelo l’impegno è anche quello di portare avanti numerosi progetti volti alla formazione dei contadini e alla produzione autonoma di cibo nelle singole comunità.
Uno di questi riguarda il Senegal, dove è stata finanziata una cooperativa agricola a Mayele, nella regione di Louga (nel nord del Paese) con 17.000 euro. Grazie anche all’invio di un trattore e di altri macchinari e alla realizzazione di un laghetto per l’irrigazione dei campi, vengono prodotti oggi grandi quantità di patate e di verdure che generano autosostentamento alimentare e lavoro per la comunità locale.
Un investimento simile è in corso anche in Rwanda e in Uganda, dove “Insieme si può…” promuove numerosi orti comunitari nei villaggi e nelle scuole attraverso corsi di formazione, la fornitura dell’attrezzatura agricola, delle sementi e la costruzione di impianti di irrigazione, con la gestione degli orti che viene poi affidata ai beneficiari stessi.
Le Agenzie Onu che si occupano del problema dell’alimentazione (Fao, Unicef, Wfp…) hanno recentemente denunciato come la situazione mondiale sia in progressivo peggioramento: solo nell’ultimo anno il numero delle persone malnutrite sarebbe aumentato di oltre 80 milioni; i Paesi più colpiti sono Etiopia, Sud Sudan, Congo, Yemen, Afghanistan. La carenza di cibo, che interessa ormai quasi 900 milioni di persone (il 10% della popolazione mondiale), è dovuta certamente a cause naturali (siccità, alluvioni, invasioni di cavallette), ma anche alla mano dell’uomo (guerre, cambiamenti climatici, sfruttamento e furto delle risorse, spreco alimentare).
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