Cena di solidarietà sabato 23 settembre, a partire dalle 20, per i terremotati del Marocco. Non ha lasciato indifferenti i Bellunesi quanto è entrato dagli schermi nelle case a partire dall’8 settembre scorso, con le immagini di case distrutte, di feriti, di migliaia di morti, perlopiù in regioni montane o isolate. Con la velocità dell’energia in un superconduttore, i contatti esistenti tra la diocesi di Belluno-Feltre, la comunità islamica marocchina e il Movimento dei Focolari si sono attivati e hanno coinvolto la generosità del volontariato assieme a strutture già esistenti: l’organizzazione della sagra di Polpet e lo Spazio Ex di Belluno, dove ha sede la comunità islamica e dove si svolgerà, all’aperto, la cena (via Tiziano Vecellio, 82T).
Non mancherà la risposta dei Bellunesi, invitati a confermare la propria presenza al numero di cellulare 3463184224.
Il Vescovo Renato Marangoni ha messo in agenda l’impegno a partecipare.
L’iniziativa non coincide con quella, tuttora in corso, di Caritas italiana per i terremotati del Marocco: la cena di solidarietà nasce “dal basso”, da un movimento spontaneo di persone di buona volontà, per prendere l’iniziativa e coinvolgersi nel dramma di tanti, appena al di là del piccolo Mediterraneo. Viene alla memoria il messaggio che il Gruppo sinodale misto cristiano islamico tenutosi nel primo anno del sinodo a Belluno-Feltre aveva consegnato come messaggio a chiese e moschee: «Tutto quello che possiamo fare assieme, dobbiamo farlo assieme».
don Giuseppe Bratti
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