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sabato 23 Novembre 2024,

“La Piave per la Pace”: il 15 ottobre a piedi o in bicicletta per chiedere la fine della guerra

L'iniziativa organizzata dal Coordinamento provinciale Pace e Disarmo

«Dopo quasi 600 giorni dall’invasione russa, non si intravedono da parte dei governi europei, di Bruxelles, Londra, Washington, della Nato e Mosca iniziative concrete per arrivare ad un cessate il fuoco e all’apertura di serie trattative: sono ignorati tutti gli appelli per la pace, da quelli di papa Francesco a quelli di importanti personalità o Stati che promuovono piani di mediazione. Per questo si terrà il 15 ottobre “La Piave per la Pace”, una giornata di mobilitazione che coinvolge in
contemporanea le province di Belluno, Treviso e Venezia con percorsi lungo alcuni tratti del territorio dove la Piave nasce, scorre e sfocia sul mare». L’iniziativa è spiegata con queste parole dai promotori: il Coordinamento provinciale Pace e Disarmo, con l’adesione di Acli, Amici delle scuole in Rete, Associazione Gruppi “Insieme si Può”, Auser “Il filo arcobaleno”, Cittadini per La memoria del Vajont, Comitato noi 9 ottobre, Emergency, Fiab, Samarcanda cooperativa sociale e Spi Cgil. Hanno aderito anche i comuni di Longarone, Ponte nelle Alpi e Soverzene.

«Lo scopo è chiedere al Governo italiano e alle Istituzioni europee di agire per favorire il cessate il fuoco e l’apertura di trattative per la pace, rispondendo all’appello per la pace lanciato lo scorso giugno a Vienna dal Vertice Internazionale dei Popoli per la Pace in Ucraina», aggiunge il Coordinamento. Sono previsti tre percorsi, a scelta tra un giro in bicicletta oppure due a piedi.
Il giro in bicicletta partirà alle 9.30 da Villa Montalban e, passando per Polpet, salirà agli impianti sportivi di Soverzene per concludersi al parco adiacente la scuola “Pietro Gonzaga”, a Longarone, per circa 17 km. Chi volesse invece fare la camminata, potrà scegliere tra due percorsi: un primo gruppo dalle 9.45 farà i 4 km della ciclabile che parte dagli impianti sportivi di Soverzene per poi raggiungere il parco della scuola Gonzaga in auto, mentre il secondo gruppo dalle 10.30 percorrerà 5.5 km dalla fine della ciclabile direttamente al parco della scuola.

Ciclisti e camminatori si riuniranno infine a piazza Tasso a Longarone dove, dalle 12 alle 13, si alterneranno appelli, interventi, animazioni e canti per chiedere la cessazione delle ostilità e la ricerca di un percorso negoziale. È previsto anche un collegamento in diretta con le analoghe manifestazioni di Treviso e Venezia. A seguito si scenderà nel parco della scuola Gonzaga per il pranzo al sacco e animazione fino alle 15. Tutte le informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook PaceDisarmoBL. Per partecipare occorre prenotarsi entro il 14 ottobre, specificando quale percorso si vuole fare, all’indirizzo pacedisarmobelluno@gmail.com o ai seguenti numeri telefonici: 380 3730946 e 333 5341958.

5 commenti

  • Da che mondo è mondo, il fiume si chiama Il Piave, maschile…. Non si può sentire La Piave…. È un fiume: sostantivo singolare maschile! Poi per il resto mi viene un po’ da ridere….. Come se questo potesse spostare gli equilibri o in qlc modo aiutare ad arrivare alla pace… Mah….

    • Caro Lino, sono circa 500 anni, cioè da quando abbiamo iniziato a parlare una lingua simile all’italiano, che si dice Il Piave. Anticamente si usava l’articolo femminile per tutto quello che si riteneva potesse dare la vita, probabilmente in riferimento all’organo femminile. Anche i fiumi erano considerati tali, portatori e conservatori della vita. Per questo si diceva La Piave, La Brenta ecc…. Ma da fine 600, primi 700, si è passati all’uso grammaticalmente corretto dell’articolo maschile per i nomi dei fiumi! Poi se vogliamo rimanere ai tempi dei dinosauri possiamo farlo, punti di vista…. Prima di andare in piazza a manifestare per questioni che distano migliaia di km, aprite un po’ di più i libri di storia e di grammatica e chiamate con il proprio nome le cose che avete tutti i giorni davanti agli

    • Caro Lino, sono circa 500 anni, cioè da quando abbiamo iniziato a parlare una lingua simile all’italiano, che si dice Il Piave. Anticamente si usava l’articolo femminile per tutto quello che si riteneva potesse dare la vita, probabilmente in riferimento all’organo femminile. Anche i fiumi erano considerati tali, portatori e conservatori della vita. Per questo si diceva La Piave, La Brenta ecc…. Ma da fine 600, primi 700, si è passati all’uso grammaticalmente corretto dell’articolo maschile per i nomi dei fiumi! Poi se vogliamo rimanere ai tempi dei dinosauri possiamo farlo, punti di vista…. Prima di andare in piazza a manifestare per questioni che distano migliaia di km, aprite un po’ di più i libri di storia e di grammatica e chiamate con il proprio nome le cose che avete tutti i giorni davanti agli occhi

  • Occhi….

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