Bim Gsp prosegue nella realizzazione del maxi-progetto da 25,6 milioni di euro finalizzato a ridurre fino al 35%, entro fine 2025, le perdite idriche dei principali acquedotti bellunesi. Si sa che la provincia di Belluno, dopo Latina, ha la peggiore situazione in Italia per quanto riguarda le perdite degli acquedotti: l’Istat sostiene che nelle Dolomiti Bellunesi sprechiamo il 70,6% dell’acqua immessa nei tubi (leggi l’articolo dell’Amico del Popolo).
Il progetto beneficia di un finanziamento Pnrr di 20,4 milioni di euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di recente ha superato la prima importante scadenza fissata dal Ministero: entro il 30 settembre scorso, infatti, sono state affidate da Gsp tutte le attività programmate. Circa un centinaio, complessivamente, i contratti attivati con soggetti esterni e già formalizzati.
«Non è stato per nulla semplice arrivare preparati a questa prima scadenza» spiega Attilio Sommavilla presidente di Bim Gsp «perché le procedure di selezione dei fornitori hanno richiesto numerose gare d’appalto, anche europee. Una corsa contro il tempo, affrontata con massimo impegno da tutto il team interno dedicato, a cui va il mio ringraziamento. Prossima scadenza: fine 2024, data entro cui Gsp dovrà aver distrettualizzato il 40% della rete interessata dal progetto».
Ecco nel dettaglio che cosa realizzerà Bim Gsp con tutti quei soldi.
Il progetto
L’opera, strutturata in più step, prevede la modellazione, la distrettualizzazione e la digitalizzazione di 1615 km di rete idrica, interessando 36 sistemi acquedottistici distribuiti in 16 i Comuni bellunesi (Agordo, parte dell’Alpago, Belluno, Borgo Valbelluna, Cesiomaggiore, Cortina d’Ampezzo, Feltre, Limana, Pedavena, Pieve di Cadore, Ponte nelle Alpi, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Sedico, Seren del Grappa e Sospirolo), per un bacino totale di oltre 100mila abitanti.
Le fasi
Il progetto, che impegnerà Gsp fino a fine 2025, porterà, in primis, il rilievo sul campo di condotte, serbatoi e impianti di sollevamento: verranno, in buona sostanza, registrati dati su posizione, lunghezze, portate, diametri e materiali delle tubazioni, volumi in transito e molto altro. Successivamente, si procederà con la creazione di modelli idraulici, per replicare digitalmente la struttura di ciascun sistema acquedottistico. A seguire, verranno installati in più punti sensori per la misurazione in continuo della portata e della pressione in esercizio, per calibrare i modelli idraulici e riprodurre il funzionamento reale delle reti. Sarà poi la volta della progettazione e realizzazione in concreto dei distretti idrici, con messa a terra di cantieri che serviranno per posare nuove valvole, sostituire al bisogno tratti di tubazioni o apparecchiature in esercizio ormai vetuste. In ciascun distretto, ove idraulicamente possibile, verranno ridotte le pressioni di esercizio, misura determinante per abbassare il livello di perdita e allungare la vita utile delle infrastrutture. Il monitoraggio sulle performance delle aree sarà in continuo, grazie all’acquisizione e alla verifica frequente dei dati. Contestualmente, verrà eseguita la ricerca capillare delle dispersioni, con relativa riparazione. In parallelo, verranno sostituiti circa 40mila contatori d’utenza, prevalentemente di tipo elettronico, e dotate di misuratori le fontane e le reti antincendio private.
I benefici
«Ridurre in soli due anni le perdite idriche del 35% dalle reti bellunesi è un obiettivo sfidante e titanico» commenta Sommavilla «che porterà all’attivazione, da qui a fine 2025, di numerosi cantieri: saranno, naturalmente, oggetto di una pianificazione e organizzazione strutturata, in modo da limitare al minimo il disagio all’utenza. Grazie alla modellazione e alla digitalizzazione studieremo e sperimenteremo virtualmente la miglior gestione degli acquedotti. Con la creazione dei distretti avremo dati reali in continuo e da remoto: questo ci permetterà di ridurre le pressioni di esercizio, di individuare con maggior precisione le aree potenzialmente a rischio e di scoprire con anticipo la formazione di nuove perdite, in modo da localizzarle e ripararle nel minor tempo possibile, diminuire la dispersione di acqua e impiegare al meglio le risorse operative a disposizione individuando in maniera predittiva le condotte da sostituire. Con la sostituzione massiva dei contatori d’utenza andremo ad eliminare gli apparecchi più obsoleti e miglioreremo la misurazione complessiva dei prelievi. Non partiamo comunque da zero: ad oggi abbiamo già distrettualizzato i sistemi di Limana e Borgo Valbelluna (Trichiana) ed avviato le attività a Pieve di Cadore e nell’area in sinistra Piave del Comune di Belluno, con positivi risultati in termini di riduzione delle dispersioni. In parallelo, abbiamo dotato l’utenza di Limana, Calalzo e Lentiai di contatori digitali. Per far fronte alla corposa mole di lavori in carico a Gsp e, in generale, per dare attuazione ai circa 100 milioni di euro di investimenti complessivamente programmati nel triennio 2023-25, nel corso dell’anno abbiamo, giocoforza, rafforzato l’organico integrando nuove risorse».
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