Dagli scarti del legno alla farmaceutica: è l’ultimo caso di economia circolare messo in campo dall’artigianato bellunese. Un esempio anche di collaborazione tra imprese presentato oggi a Mogliano Veneto, in occasione del convegno «Legno: Foresta – Filiera – Futuro sostenibile», che ha chiuso la prima edizione della Settimana per l’energia e la sostenibilità, curata da Confartigianato nazionale. Sono intervenuti anche l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner, il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione agricoltura, turismo, industria e produzione agroalimentare al Senato, e la direttrice generale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Alessandra Stefani.
Il convegno ha fatto il punto, a cinque anni dalla tempesta Vaia, sulla situazione del patrimonio forestale veneto e sul problema del bostrico, che sta sconvolgendo vaste parti delle foreste e dei boschi del Bellunese. Complessivamente in Veneto a causa di Vaia sono andati distrutti 20.000 ettari di bosco con 4 milioni di metri cubi di legname a terra, per la maggior parte nella provincia di Belluno (67%), in parte in quella di Vicenza (32%) e solo minimamente in quella di Treviso (1%). I danni attribuibili al bostrico ammontano, all’agosto 2023, a circa 2 milioni di metri cubi di legname, pari a circa la metà del danno di Vaia.
Focus in particolare su un progetto bellunese, indicato come esempio di sostenibilità. Si tratta del progetto Legno-Salute, che ha messo insieme la segheria Traiber Sas di Val di Zoldo e Unifarco. Di fatto, lo scarto della lavorazione del legno di larice (in particolare la corteccia) viene riutilizzato e valorizzato in ambito alimentare. Grazie ad alcuni accorgimenti operati dalla segheria nella fase di taglio (pulizia e controllo qualità), la corteccia viene lavorata per l’estrazione di molecole nobili, utili a produrre un integratore alimentare che svolge una funzione di difesa delle alte vie respiratorie. Come ha spiegato Sara Ferrari (Ingredients Innovation Specialist di Unifarco spa), a seguito di numerose analisi, procedure di estrazione e standardizzazione rigorose, si arriva a un ingrediente alimentare brevettato di elevata e controllata qualità. In pratica, quello che doveva essere uno scarto diventa una ricchezza.
«L’economia circolare è da sempre una delle azioni messe in campo dagli artigiani. E in questo caso valorizza una delle ricchezze del nostro territorio, il legno», spiega Claudia Scarzanella, titolare di Traiber Sas e presidente di Confartigianato Imprese Belluno. «Dalla collaborazione tra imprese e dallo scambio di idee possono nascere progetti di altissimo rilievo, non solo per il business, ma anche per dare valore all’ambiente e al paesaggio. La filiera del legno è senza dubbio una di quelle che ha più capacità di spaziare, perché valorizzare le foreste significa dare lavoro e sviluppo alle segherie, al comparto dell’arredamento, ma anche all’energia e al turismo».
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