«Crazy Lab.» è il laboratorio di serigrafia del Centro diurno «La Rondine» che ha sede ad Agordo, è gestito dalla Cooperativa Società Nuova ed è frequentato da persone con problematiche di tipo psichiatrico. Gli interventi educativi sono mirati al recupero e sono in particolar modo finalizzati al raggiungimento di obiettivi terapeutici e di riabilitazione psicologica e sociale. Il laboratorio Crazy Lab è un mezzo per raggiungere questi obiettivi.
Il nome Crazy Lab (laboratorio pazzo) è stato scelto dalle persone che frequentano il Centro e che lavorando sulla consapevolezza della propria malattia imparano a riconoscere e gestire i sintomi facendo delle loro difficoltà un punto di forza. Partendo dal lavoro su queste tematiche, il gruppo realizza un disegno che viene messo su telaio e, tramite stampa serigrafica, trasportato sulla stoffa diventando il protagonista di magliette e borse.
Sono nati così il logo del Crazy Lab e l’iconico alieno rosso che campeggiano sui prodotti del laboratorio e che si possono trovare online sull’e-commerce di Società Nuova: qui il link per acquistare una maglietta. Questi disegni sono delle prime sperimentazioni, infatti non tutte le magliette sono identiche tra loro, alcuni loghi ad esempio hanno un colore più caldo, altri sono sfumati. Le stoffe utilizzate per le borse sono scampoli di lavorazioni e possono presentare delle imperfezioni che non sono un difetto ma la firma dalla precisa scelta di riutilizzare piuttosto che buttare, di dare nuova vita a tessuti che altrimenti sarebbero destinati al macero.
«Il laboratorio di serigrafia Crazy Lab ha aiutato alcune persone a frequentare più volentieri il Centro» spiega l’operatore Ottavio Rossi che ha ideato il progetto e che lo segue. «Mi ricordo bene il caso di un ragazzo a cui non andava affatto di essere associato al Centro, sembrava quasi che si vergognasse a frequentarlo. La serigrafia però gli è piaciuta, così tanto che quando abbiamo organizzato la nostra prima uscita promozionale per far conoscere il progetto, non vedeva l’ora di essere presente, di mettersi in posa nella foto insieme agli altri e di entrare a tutti gli effetti in questo gruppo. Prendere coscienza delle proprie problematiche non è mai semplice per nessuno, ma quando questo accade la qualità della vita migliora, si acquista una sorta di serenità, che ci aiuta nel rapporto con gli altri e anche con noi stessi».
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