Un incontro ricco di spunti e di informazioni quello che si è tenuto tra il Lions Club Belluno, presieduto da Mariateresa Busatta, il Renzo Poloni che siede nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Cariverona che ne ha ricordato le tappe di costituzione e illustrato gli intenti. Nata nel 1991 a seguito della riforma del sistema del credito italiano con la privatizzazione delle banche pubbliche (legge Amato 1990), successivamente la Cariverona ha seguito l’evoluzione normativa delle Fondazioni come la Legge Ciampi che nel 1999 ne ha stabilito gli scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico.
«Talvolta sento dire che la nostra Fondazione è una banca – ha sottolineato Poloni – invece è di origine bancaria, ma con finalità senza scopo di lucro e indirizzate, come previsto dai nostri documenti programmatici, a migliorare la vita delle persone e delle comunità in cui vivono, proteggere l’ambiente, valorizzare il capitale umano e promuovere l’innovazione sociale. Ciò lo perseguiamo attraverso tre obiettivi strategici: creare reti e alleanze territoriali, sviluppare e rafforzare le competenze, sperimentare e disseminare buone pratiche e conoscenza condivisa».
Rispondendo alle varie domande che gli sono state poste, Poloni ha illustrato il funzionamento degli organi statutari che vedono nel Consiglio di amministrazione quattro bellunesi lavorare in sinergia per il loro territorio. «Le erogazioni avvengono su bandi pubblici con procedure garantiste e cerchiamo di varare bandi emblematici per segnare dei percorsi virtuosi, così sosteniamo le buone pratiche come il recente bando sulle Comunità energetiche sostenibili. In provincia di Belluno sono stati ammessi e beneficiare del contributo: il Centro Consorzi, il Comune di Borgo Valbelluna, il Comune di Feltre, il Consorzio dei Comuni Bim Piave di Belluno, la Cooperativa Tib Teatro Sociale Onlus, l’Istituto Europeo per lo Sviluppo Tecnologico, l’Unione Montana Comelico. Varie sono state le azioni di sostegno e di aiuto che la Fondazione ha effettuato in questi anni nella nostra provincia. Il rammarico è non riuscire a soddisfare tutte le richieste meritorie che ci pervengono».
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