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lunedì 15 Dicembre 2025,

«Linea Bianca» e il Cadore: sabato 27 gennaio ore 14 su RaiUno

Nella puntata la storia del gelato fra passato e presente grazie ai maestri gelatieri della Val di Zoldo

La troupe Rai di «Linea Bianca» anche quest’anno è tornata sulle Dolomiti Bellunesi per girare una puntata dedicata al territorio con un focus intenso e particolare sul Cadore. «Un’area ricca di cultura ma anche meravigliosa sotto il profilo naturale, con angoli ancora immacolati poco noti al turismo di massa» sottolinea Dmo Dolomiti, che ha affiancato la Rai nella realizzazione del programma.

La troupe della Rai, guidata dal regista Cristiano Strambi, è arrivata nel bellunese i primi giorni di gennaio facendo base a Santo Stefano di Cadore. La Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi con il Consorzio di Promozione Turistica Cadore Dolomiti ha supportato la produzione durante i sopralluoghi, gli autori hanno poi selezionato alcune delle tante eccellenze del territorio.

Massimiliano Ossini e Lino Zani, storici conduttori del programma, accompagnati da Giulia Capocchi si sono divisi i compiti e gli argomenti spaziando da Pieve di Cadore con la sua storia legata al Tiziano e alla Magnifica Comunità, a Pozzale con le sue eccellenze enogastronomiche e la bellezza delle case del paese che raccontano la “Gente di Montagna”: la mostra fotografica che ha trasformato le vie in spazio espositivo fino alla cima del Monte Piana da dove inizia la puntata.

Tanti gli ospiti intervistati: lo scrittore Francesco Vidotto, il musicista e polistrumentista Andrea da Cortà e l’olimpionico Renée de Silvestro, atleta paralimpico di San Vito di Cadore. Nella puntata trova spazio anche la storia del gelato fra passato e presente grazie ai maestri gelatieri della Val di Zoldo e al racconto della Mig, la Mostra Internazionale del Gelato ospitato ogni anno a Longarone Fiere.

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3 commenti

  • Attendiamo con ansia di vedere il orogramma ma anticipiamo che un doveroso quanto mai necessario spunto dovrebbe essere dedicato all’eidenza dell’abbandono del territorio e dei suoi centri storici .
    In riferimento penso al mio ex Comune di Castellavazzo e dei suoi edifici ora ridotti a ruderi , attualmente parte del Comune di Longarone altro agglomerato urbano ” tristemente noto per la
    tragedia del Vajont )
    e per la scelerratezza delle spese all’epoca fatte su infrastrutture inutili o male concepite .

  • Mi fa piacere che venga considerato il Cadore che ha paesini bellissimi!
    Il Trentino è stato sempre privilegiato con servizi ricorrenti, spero che anche il Cadore abbia la sua parte!
    Rosanna

  • La cultura unisce le “genti” e favorisce la crescita! Grazie per la divulgazione auguri di felice Anno Nuovo. Vanna

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