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sabato 23 Novembre 2024,

Oltre 2 mila servizi è una media di 63 utenti al mese: è il bilancio del primo anno di “Uno sguardo Comune”

Il progetto, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cariverona, che sta dando supporto agli anziani della Val di Zoldo

Il progetto “Uno sguardo Comune” compie il primo anno di vita, un anno particolarmente ricco di lavoro come dimostrano i numeri. Oltre 2000 i servizi effettuati negli ultimi 12 mesi, per una media di 63 utenti seguiti al mese. Dopo i primi mesi di avvio del progetto e di ambientamento, dall’estate 2023 sono ormai mediamente una cinquantina gli anziani “habitué” che mensilmente usufruiscono del servizio, ma questo certo non ferma l’arrivo continuo di nuovi utenti.

Diversi i tipi di servizi offerti dalle operatrici di “Uno sguardo Comune – Rete di collaboratori familiari di prossimità”, realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariverona: in una valle infrastrutturalmente complessa come quella della Val di Zoldo, la richiesta principale non può che essere quella del trasporto. Il 52% delle attività svolte (1090 su 2077) riguarda infatti questo tipo di intervento; il progetto è nato come strumento per contrastare l’isolamento degli anziani ed ha centrato il suo obbiettivo: dopo il trasporto, infatti, quello della compagnia è il servizio più richiesto (319 casi, 15,3%). A chiudere questo particolare podio, l’aiuto nel disbrigo delle pratiche burocratiche (294, 14,1%).Tra gli altri servizi richiesti, figurano anche l’accompagnamento per l’acquisto di beni alimentari e farmaci o dal medico di base e la consulenza digitale.

Il trasporto è il servizio più richiesto a “Uno sguardo Comune”, ma quali sono le mete che gli over 65 zoldani hanno più bisogno di raggiungere? Oltre un terzo delle attività di trasporto ha avuto come destinazione esercizi commerciali per beni di prima necessità e per servizi alla persona, dai negozi di alimentari alle farmacie, ma anche parrucchiere e negozi di abbigliamento (543 uscite, pari al 37,6%); tra le mete più “gettonate” (con 497 richieste, 34,4%) figurano poi lo studio del medico di base, l’ospedale o un altro punto di servizio sanitario. Chiudono l’attività legata ai trasporti per servizi gli spostamenti per raggiungere uffici pubblici, la banca o l’ufficio postale. Importanti poi, sempre nell’ottica di contrasto all’isolamento della popolazione anziana, le 147 uscite per accompagnare l’utenza ad eventi sociali: anche in questo caso, il panorama è variegato, tanto che si va dalla semplice visita ad amici e parenti fino alla partecipazione ad eventi culturali e ai corsi dell’Università degli Anziani.

La tipologia di servizi offerta da “Uno sguardo Comune” prevede una forte presenza sul territorio, e quindi non deve stupire che l’87% delle attività effettuate in quest’ultimo anno si sia svolto a domicilio dell’utenza. Resta importante comunque la presenza dello sportello fisico nella sede municipale di Fusine, dove oltre un centinaio di anziani si è recato di persona per avere consulenza e aiuto; significativo anche il numero degli utenti che ha visto soddisfatte le proprie necessità attraverso lo sportello telefonico (328/8470497, Giovanna; 320/6326400, Lorena).

In questi giorni è in distribuzione tra gli utenti del servizio un questionario di gradimento che, in maniera completamente anonima, permetterà di raccogliere valutazioni sulla bontà delle attività svolte, sulle eventuali difficoltà di accesso al servizio e sull’impatto che “Uno sguardo Comune” ha avuto sulla qualità di vita degli utenti. Il risultato dell’elaborazione dei risultati ottenuti dal questionari verrà presentato entro l’estate.

Il progetto “Uno sguardo Comune” è coordinato dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese come ente capofila, con il Comune di Val di Zoldo nel ruolo di partner operativo e l’Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo e l’Azienda speciale consortile “Servizi alla Persona Longarone Zoldo” come partner di rete.

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