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venerdì 18 Ottobre 2024,

Istituito un fondo per i familiari dei morti sul lavoro e per chi patisce gravi infortuni

Iniziativa di Uil, Cgil, Cisl, Confindustria, Appia Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confagricoltura, Coldiretti che si appoggiano alla Fondazione Welfare Dolomiti Belluno e chiedono ai cittadini bellunesi di collaborare con donazioni volontarie.

«Un aiuto subito», è stata chiamata così l’iniziativa, presentata ieri a Belluno, con cui i sindacati e le organizzazioni di categoria, con il sostegno della Fondazione Welfare Dolomiti Belluno, vogliono raccogliere soldi da destinare alle famiglie di chi, residente in provincia di Belluno, è deceduto sul lavoro e di chi ha patito qualche grave infortunio che ne ha determinato un’invalidità.

Sonia Bridda della Uil ha spiegato che si tratta di un progetto in gestazione da alcuni mesi, ideato dalla Uil e condiviso da Cgil e Cisl e poi anche da Confindustria, Appia Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confagricoltura, Coldiretti.

Sottolineando quanto sia importante la solidarietà in casi di infortuni mortali o invalidati (a causa dei quali una famiglia può anche ritrovarsi senza risorse da un giorno all’altro) Bridda ha spiegato che l’iniziativa consiste nel chiedere a tutti i Bellunesi di effettuare una donazione volontaria a favore di chi è colpito da queste tragedie in modo da costituire un fondo che possa rappresentare un primo aiuto per chi dovesse trovarsi in difficoltà, in attesa che maturino i risarcimenti che sono previsti per legge.

Per raccogliere le donazioni la Fondazione Welfare ha messo a disposizione un conto corrente che verrà gestito da una commissione paritetica composta da 6 esponenti del sindacato e da 6 rappresentanti dei datori di lavoro che decideranno l’impiego dei soldi che sono destinati per il 70% ai familiari delle vittime sui luoghi di lavoro e per il 30% a chi ha patito infortuni gravissimi.

Per poter fruire di queste risorse è necessario far pervenire al comitato che gestisce il fondo la segnalazione del decesso o dell’infortunio entro tre mesi dall’evento o dal riconoscimento dell’invalidità da parte dell’Inail.

«Speriamo sia un progetto pilota anche per le altre province», ha aggiunto Bridda facendo presente che in Veneto gli infortuni sul lavoro nel primo quadrimestre di quest’anno sono cresciuti del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023 e che le vittime del lavoro sono già state 16 (per fortuna meno delle 29 del 2023). Da evidenziare anche che, circa la percentuale dei morti sul lavoro rispetto alla popolazione, la provincia di Belluno in Veneto è l’unica in zona rossa. Ancora un dato per dare la misura del problema degli infortuni sul lavoro: l’anno scorso in Veneto ce ne sono stati 7.896 che hanno riguardato le donne e 15.420 gli uomini (di tutti questi 5.613 hanno interessato lavoratori stranieri).

Massimiliano Paglini della Cisl Belluno-Treviso ha definito l’istituzione del nuovo fondo un segnale forte di solidarietà dicendosi di aspettarsi che tanta gente contribuisca ad alimentarlo con le sue donazioni. Di iniziativa importante e concreta ha parlato Denise Casanova della Cgil, sottolineando che le morti e i ferimenti sul lavoro non possono essere considerati delle tragiche fatalità e sperando in una buona adesione da parte della cittadinanza.

Stefano Bellumat di Confartigianato ha ricordato l’importanza di ricreare uno spirito di solidarietà in una società, come quella attuale, sempre più segnata dall’individualismo e Marilisa Michieletto di Confcommercio ha auspicato un buon coinvolgimento anche dei datori di lavoro per alimentare il fondo che è stato creato.

Michele Nenz di Coldiretti ha sottolineato che si tratta di un’iniziativa da sostenere e Cristian Sacchet di Appia Cna ha evidenziato che il fondo che è stato avviato non sostituisce, ma anzi si accompagna alla massima attenzione delle imprese del territorio sul tema della sicurezza.

Da registrare infine la dichiarazione di Francesca De Biasi che si è detta soddisfatta che nel perimetro della Fondazione Welfare, che lei presiede, possano nascere nuovi progetti oltre a quelli già in essere, definendo la raccolta di fondi avviata un’iniziativa importante per l’aiuto economico, ma anche per il suo aspetto emotivo e sociale perché la possibilità di fronteggiare queste situazioni dipende molto dalla presenza di reti di prossimità, di un tessuto familiare, sociale e lavorativo che sappia farsi vicino.

Chi volesse contribuire ad alimentare il fondo può fare una donazione al conto corrente intestato a Fondazione Welfare Dolomiti Belluno (Iban: IT73 W030 6909 6061 0000 0400 639) con la causale «Un aiuto subito».

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