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giovedì 12 Dicembre 2024,

Il cordoglio di “Una montagna di libri” per la scomparsa di Vera Slepoj

Era stata lei nel 2009 a pensare il nome "Una Montagna di Libri".

Il comitato organizzatore di “Una Montagna di Libri”, la rassegna letteraria di Cortina d’Ampezzo, insieme a tutti i collaboratori che ne aiutano la realizzazione, rende pubblico con una nota il proprio dolore per l’improvvisa scomparsa di Vera Slepoj, che di “Una Montagna di Libri” era Presidente Onoraria, avendo contribuito a fondare la rassegna nel 2009. Era Presidente Onoraria anche del Premio Cortina d’Ampezzo, oltre che una vera amica della Conca ampezzana.

Il responsabile della rassegna, Francesco Chiamulera, dichiara: «Sono affranto personalmente, lo siamo tutti insieme. Sembra impossibile trovare in questo momento le parole per descrivere il grande dolore che significa per me e per noi la perdita di Vera. Non sembra reale. Muovendosi tra libri, idee, parole, la professione di psicoterapeuta, e un indimenticabile tratto umano, Vera aveva determinato col suo carattere motivante e realmente entusiasta la spinta iniziale, decisiva, perché “Una Montagna di Libri” nascesse. Era stata Vera nel 2009 a spronarmi a cominciare questa che è diventata l’avventura più importante di una vita. Di questo le sarò per sempre grato. Era stata lei a pensare al suo nome, “Una Montagna di Libri”. Siamo stati vicini e lontani, senza mai distaccarci del tutto. Ci eravamo sentiti via messaggio ieri. Il suo ultimo libro, L’inconscio di Cortina, dei brevi testi a corredo di immagini di Lorenzo Capellini, era un atto d’amore per la valle d’Ampezzo, edito da Minerva. Ma Vera era così tante cose che ho avuto la possibilità di conoscere: il carattere volitivo e generoso, l’estro disordinato e poliedrico, la curiosità vorace, incontenibile, il calore e la passione nei rapporti personali, una voglia inesausta, stupefacente, di creare e iniziare nuove cose e progetti, di reinventarsi, con una vibrante gioventù d’animo, tutta sua. E poi ci sono mille cose che attengono a un rapporto personale, a due, che testimoniano della infinità complessità delle relazioni umane, che mi resteranno per sempre nel cuore e conserverò per il resto della vita».

Al cordoglio si uniscono il sindaco Gianluca Lorenzi e la vicesindaca Roberta Alverà; oltre alla famiglia Sovilla di Cortina e a Gian Arturo Ferrari, presidente della giuria del Premio Cortina d’Ampezzo, che sottolinea: «Vera Slepoj o della generosità: questo era il tratto fondamentale del suo carattere. Voleva che tutti partecipassero a quei doni, a quei beni che lei e i suoi amici erano in grado di dispensare. Doni e beni culturali, si intende, perché quelli di altra natura a lei interessavano poco. Da qui un profluvio di iniziative, un incessante darsi da fare, tutto un operoso alveare di idee, progetti, comitati, giurie, viaggi e riunioni. Vera si è dedicata anima e corpo, e senza alcun corrispettivo personale, alla promozione della cultura specie letteraria nel nostro paese. E anche se il suo raggio d’azione si estendeva non solo fino all’estremo Sud d’Italia, ma raggiungeva l’India, il Medio e l’Estremo Oriente, il centro ideale, emotivo e affettivo prima ancora che culturale, è sempre stato e sempre è rimasto Cortina. Cortina come perno e come simbolo di una cultura aperta, cordiale e generosa come lei stessa ha saputo essere».

Infine Marina Valensise, presidente della Giuria del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo: «Scompare con Vera Slepoj l’energia singolare e instancabile di una donna e di una terapeuta in grado di curare gli animi, di lenire dolori e sofferenze, di lanciare idee e promuovere iniziative sempre nuove, federando le forze più varie di una comunità di persone sensibili. Ci mancherà, ma il suo ricordo resterà sempre con noi».

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