Una giornata di festa, domenica scorsa 30 giugno, al rifugio Pian de Fontana, nel territorio longaronese, al cospetto del monte Talvena.

La sezione Cai di Longarone gestisce il rifugio attraverso la ventennale presenza di Elena Zamberlan e Antonio Tedde. Per l’apertura della stagione estiva il Cai ha organizzato un ritrovo in quota al quale hanno partecipato soci e simpatizzanti, allietato dai canti del coro Voci delle Dolomiti diretto da Michele Feltrin.

È stata l’occasione propizia per inaugurare la rinnovata terrazza esterna, ricostruita dopo 28 anni e dotata di nuovi tavoli pronti ad ospitare i numerosi frequentatori del rifugio. L’opera, realizzata da valenti falegnami zoldani, è stata finanziata con un importante contributo del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e il cofinanziamento del Comune di Longarone. La presenza del presidente del Parco Ennio Vigne ha testimoniato l’attenzione dell’ente verso i rifugi e verso le sezioni Cai che si occupano della tutela dei territori di competenza, confermando l’impegno per una continua collaborazione allo scopo di investire risorse in modo efficace e puntuale.

Prima dell’apertura del rifugio, grazie all’instancabile opera dei volontari sono stati realizzati anche diversi interventi al fabbricato, per garantirne un costante livello di manutenzione.

«Un ringraziamento va dunque al Parco e al Comune per le risorse messe a disposizione e a tutti i soci, che in diverse forme, contribuiscono con passione alla custodia del rifugio, quale presidio fondamentale della nostra montagna» ha detto il presidente del Cai Antonio De Bona, confermando la vocazione e l’impegno del sodalizio per la salvaguardia del territorio, con centinaia di ore di volontariato dedicate anche alla manutenzione della vasta rete sentieristica.

Sono stati poi ricordati i soci del Cai che sono ”andati avanti”, soci che hanno amato e vissuto la montagna, ai quali il coro Voci delle Dolomiti ha dedicato il canto di Bepi De Marzi “Signore delle Cime”.
La gioia dello stare insieme ha accompagnato il resto della giornata, allietata ancora da canti e rinfrancata dall’ottimo pranzo preparato dai cuochi del rifugio.