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domenica 8 Settembre 2024,

Rocca Pietore, De Bernardin narra i suoi anni da sindaco

Il diario di un amministratore che è diario di tutta una terra

Ci lavorava da tempo, da ben prima delle elezioni comunali di un mese fa, che hanno segnato una svolta per Rocca Pietore. Non aveva fatto trapelare la notizia, però. Perché voleva evitare che l’uscita del libro condizionasse in qualche modo il voto, visto che lui, Andrea De Bernardin, non si era ricandidato a sindaco, dopo tre mandati consecutivi.

Tre mandati fuori… dal comune, davvero, eccezionali perché Rocca si è trovata a essere l’epicentro di un disastro come la tempesta Vaia, che ha una possibilità di ritorno stimata in centinaia di anni (a memoria d’uomo e di archivi non si ricorda un evento del genere). Ma vogliamo parlare della nevicata record del 2014, con 7-8 metri di accumulo nei villaggi più colpiti? E degli eventi di maltempo che più volte hanno messo alla prova il sistema delle difese idrogeologiche del vasto territorio di Rocca? Come se non bastasse, Rocca è co-protagonista nella vicenda politica e giudiziaria pluridecennale legata al confine della Marmolada tra Veneto e Trentino, che per le mappe e i documenti fin dal Settecento scorre giù lungo il ghiacciaio tagliandolo in due, mentre da metà Ottocento il catasto dell’Impero, solo quello, comincia a segnare, inspiegabilmente, una ‘‘sua’’ linea in cresta, assegnando l’intero ghiacciaio a Canazei: non è il displuvio, perché è stato accertato che il displuvio scende lungo il ghiacciaio e lo taglia a metà; non è nemmeno riferita ai confini degli usi civici, perché l’uso civico di Rocca ha sempre compreso la metà orientale del ghiacciaio. Eppure… Eppure il presidente della Repubblica di quella volta, Sandro Pertini, fu indotto nel 1982 a fissare per decreto il confine seguendo la linea imperiale, in cresta, e non c’è stato nulla da fare nelle aule dei tribunali: lì deve correre. Anche se l’ultima sentenza è scivolata sulla buccia di banana, dicendo che la linea deve seguire il displuvio, cioè le mappe imperiali. Ed è una contraddizione bella e buona. Bah.

Parla di tutto questo e di molto altro, nel suo libro, Andrea De Bernardin. Si intitola «Diario di un sindaco. Rocca Pietore, Marmolada, Tempesta Vaia e altre storie…». Lo ha realizzato Edizioni Dbs di Rasai di Seren del Grappa. Sono 221 pagine strapiene di fotografie in cui tanta gente di Rocca può ritrovarsi, molti paesaggi, molti disastri, molta bellezza, moltissima bellezza. Molti episodi, grandi e piccoli.

E tanto protagonismo: si sente lontano un chilometro che il libro l’ha scritto proprio lui, De Bernardin. Il piglio è il suo, di uomo sicuro di sé, fiero, convinto, risoluto, non è detto che risulti simpatico. Amante del suo territorio, spesso severo nei giudizi sulla sua stessa gente che vorrebbe più unita, più aperta e più capace di ‘‘visione’’ del futuro. Ma sottolineandone sempre la generosità, lo spirito altruistico, le grandi capacità.

Diario del sindaco ma diario di tutta una terra.

L.G.

1 commento

  • Penso sarà un bel libro, lo comprerò di sicuro.Grazie di tutto x quello che il nostro sindaco ha fatto. Ci sono stati eventi calamitosi da sapere interagire e devo dire che ci ha messo impegno. Ciao Sindaco e buon lavoro

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