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lunedì 26 Agosto 2024,

Calalzo, presentazione del libro «Incubi di un mostro»

L’appuntamento con l’illustrazione dell’opera della giovane scrittrice bellunese Sara Trevisan è per mercoledì 17 luglio alle 20.45 in Biblioteca. Un’occasione per riflettere su paure, desideri e aspirazioni.

Cosa teme un mostro? La risposta a questa insolita domanda, che diventa una sfida a esplorare la propria natura, riflettendo sulle proprie paure, i propri desideri e le proprie aspirazioni, si trova all’interno dell’ultima opera letteraria, «Incubi di un mostro», della giovane scrittrice bellunese Sara Trevisan che è stato presentato al Salone internazionale del libro di Torino lo scorso maggio e che domani, mercoledì 17 luglio, alle 20.45, verrà presentato anche nell’evento organizzato dalla Biblioteca comunale di Calalzo di Cadore che prevede la lettura recitata di alcuni brani selezionati, interpretati dall’autrice insieme agli attori Elena Tormen, Paolo Moro e Davide Moro, per offrire un’esperienza coinvolgente e fuori dall’ordinario.

«Incubi di un mostro», edito da Argendodorato Editore, è stato pubblicato ad aprile ed è una raccolta di racconti brevi e poesie suddivisi in sette atti, come se si trattasse di un’opera teatrale. Ogni testo sembra rappresentare una scena, con il suo fondale, i suoi attori, la sua storia e il lettore, seduto tra gli spalti di un’ipotetica platea, ha la possibilità di osservare i momenti salienti della vita di alcuni individui che sono dei mostri, o meglio, delle persone che si vedono come tali e si confronteranno con le loro paure.

Un percorso di riflessione che l’autrice, Sara Trevisan, racconta nella prefazione: «Per molto tempo ho osservato il mondo dal promontorio privilegiato dei miei sogni, sorseggiando il mio caffelatte mattutino e condividendo con i miei familiari le storie che avevano impressionato la mia mente di bimba durante la notte. Alcuni di questi sogni erano belli, altri meno piacevoli, alle volte persino incubi. Ma per me rappresentavano una normalità, una finestra aperta sulla profondità dell’animo umano».

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