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venerdì 22 Novembre 2024,

Ceramica Dolomite, necessari investimenti e cambiamenti organizzativi

Si è tenuto ieri il tavolo di monitoraggio sull’azienda di Trichiana: i buoni risultati raggiunti non appaiono sufficienti e si richiedono nuovi sforzi.

Si è tenuto ieri, venerdì 19 luglio, un incontro del tavolo di monitoraggio relativo alla situazione aziendale di Ceramica Dolomite Spa, coordinato dall’assessora regionale al lavoro, Elena Donazzan, assistita dall’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, a cui hanno preso parte l’azienda con i suoi consulenti, Confindustria Belluno-Dolomiti, le organizzazioni sindacali Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UIL e i rappresentanti dei lavoratori.

«Ceramica Dolomite – ricorda Donazzan – è l’azienda che nel 2022 ha salvato dalla chiusura lo stabilimento ex Ideal Standard di Trichiana con i suoi 360 addetti. La compagine sociale è costituita da una cordata di imprenditori veneti e fu scelta dal tavolo di crisi partecipato dalle parti sociali tra diversi possibili subentranti per il prestigio e la solidità dei soci tra cui: Finint Spa, Delfin Sarl, Luigi Rossi Luciani Sapa e, in minoranza, la società pubblica Invitalia tramite il Fondo di Salvaguardia. Ceramica Dolomite ha avviato il suo piano di rilancio in un momento storico particolarmente sfavorevole: prima l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia che ha impattato in modo devastante su questo tipo di industria e poi le ulteriori difficoltà dei mercati per le crisi internazionali, dalle guerre alla situazione del canale di Suez».

L’assessora regionale al Lavoro ha poi aggiunto: «Oggi, nonostante un mercato nazionale in contrazione, viene comunicato un 70% di crescita dei volumi di vendita sull’anno precedente, accompagnato da un aumento dell’efficienza e della produttività e da un catalogo che include prodotti nuovi e di qualità. La nota dolente è che i risultati raggiunti non appaiono sufficienti e si richiedono nuovi sforzi in termini di investimenti e organizzazione. Le vendite devono crescere ancora, in particolare nei mercati esteri; ma è già pronto il nuovo piano industriale e l’azienda ha annunciato che aumenterà ulteriormente l’impegno nella funzione commerciale. È stato già inserito nel management, a inizio settimana, un nuovo coordinatore commerciale con grande esperienza nei mercati obiettivo e sono previste importanti attività promozionali. Si richiede ora un ulteriore sforzo in termini di investimento da parte dei soci, che già hanno anticipato nuovi capitali e si sono dichiarati pronti ad intervenire ulteriormente. Anche Invitalia è chiamata ad accompagnare, in quota minoritaria, il nuovo apporto di capitale».

«Dal punto di vista del lavoro – ha proseguito Donazzan – si rende necessario un intervento al fine di consentire all’azienda di sostenere il cambiamento che richiederà un contenimento dei costi fissi, una maggiore efficienza e la capacità di rispondere alla previsione di un aumento di volumi produttivi. Confido che anche questi cambiamenti possano procedere senza problemi per la responsabilità e l’attaccamento all’azienda sempre dimostrato dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali che, anche oggi, si dichiarano disponibili al confronto e ad entrare nel merito degli aspetti che riguarderanno l’organizzazione del lavoro».

«Questo è l’ultimo tavolo istituzionale nel mio ruolo di assessora della Regione del Veneto – ha concluso Donazzan – sono qui nel mio ultimo giorno di mandato a testimoniare quanto tengo a questa azienda che ritengo un patrimonio comune, dei lavoratori e del territorio. Un nuovo incontro del tavolo è previsto per il 26 luglio, a questo non sarò presente, ma posso assicurare che la Regione supporterà le azioni che verranno decise con le misure e gli strumenti a disposizione».

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