Sono 16 i rifugi alpini della provincia di Belluno che hanno ottenuto oggi, lunedì 29 luglio, la targa di “Rifugio Sano e Sicuro”. Ecco quali: Bristot, Settimo Alpini e Col Visentin 5 Artigliera Alpina di Belluno; Adolfo Sonino al Coldai di Zoldo Alto; Chalet Col dei Baldi, Grande Baita Civetta e Attilio Tissi di Alleghe; San Marco di San Vito di Cadore; Venezia di Vodo di Cadore; Capanna degli Alpini e Chiggiato di Calalzo di Cadore; Giosuè Carducci e Lavaredo di Auronzo di Cadore; Semenza di Tambre; Pian de Fontanta di Longarone; Alfondo Vandelli di Cortina d’Ampezzo. La consegna delle targhe ai gestori o proprietari delle strutture si è svolta oggi al Rifugio Chalet Col dei Baldi, ad Alleghe. All’iniziativa hanno preso parte anche il commissario Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben, il presidente di Agrav Mario Fiorentini, il questore di Belluno Francesco Zerilli, il direttore della Direzione prevenzione sicurezza alimentare veterinaria Francesca Russo, sindaci e amministratori del territorio, rappresentanti del Cai, del Soccorso Alpino e di Confcommercio. «Un’attestazione che riconosce ai rifugi la sicurezza sanitaria e la capacità di promuovere la salute, grazie all’adesione al progetto sostenuto dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti», ha detto l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, presente alla cerimonia. “Un’iniziativa che la Regione del Veneto ha sposato con grande entusiasmo anche in vista degli appuntamenti olimpici che attendono le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, con il conseguente aumento dei flussi turistici in montagna. Il miglior biglietto da visita che possiamo offrire ai turisti è quello di sapere di poter trascorre una vacanza in sicurezza nel caso se ne presentasse la necessità, con la possibilità ad esempio di poter contare su un defibrillatore o di uno sfigmomanometro per la misurazione della pressione arteriosa».
Il primo protocollo, che ha previsto l’avvio di un percorso di miglioramento nei rifugi alpini associati, volto a garantire un contesto “sano e sicuro” in termini di idoneità igienico-sanitaria, di potenziamento della sicurezza sanitaria e di orientamento alla promozione della salute, è dei primi di ottobre del 2023. In questi mesi – è stato sottolineato – dopo alcuni incontri per spiegare le finalità del progetto ai rifugisti e ai proprietari dei rifugi (in particolare sezioni del CAI), il team del Dipartimento di Prevenzione ha supportato le strutture interessate nel percorso per ottenere il “bollino”, che rappresenta una sorta di “certificazione di qualità” a favore degli escursionisti. A giugno sono stati premiati i primi 11 rifugi, a cui ora se ne aggiungono altri 16.
«Questa iniziativa», ha aggiunto l’assessore, «si inserisce in una progettazione importante nel territorio bellunese, che ha visto negli ultimi mesi il raddoppio del servizio di elisoccorso, il potenziamento della rete emergenza urgenza, il rafforzamento della telemedicina, ma soprattutto il lavoro di rete tra Ulss 1 Dolomiti, con il commissario Dal Ben che ringrazio per l’impegno, il personale sanitario, i direttori dei Dipartimenti di prevenzione, e tutti i partner pubblici e privati che hanno collaborato all’iniziativa. Questi risultati si ottengono solo se si lavora in sinergia». L’appuntamento è stato anche l’occasione per promuovere ‘Vivo bene Veneto’, la campagna di comunicazione a sostegno del Piano di Prevenzione regionale per la promozione dei corretti stili di vita. Oggi l’attenzione è stata puntata, in particolare, verso la campagna contro il melanoma, con la raccomandazione di proteggere sempre e in modo corretto la cute dai raggi solari, che sono i principali responsabili dei tumori della pelle. Al progetto possono aderire tutti i rifugi alpini della Provincia di Belluno. Per informazioni è possibile scrivere a dip.prevenzione@aulss1.veneto.it
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