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lunedì 15 Dicembre 2025,

Pesca al luccio, i Carabinieri forestali rinforzano i controlli nel lago del Centro Cadore

Presenti appassionati di tutta Europa. In molti rispettano le regole, ma non mancano i trasgressori, in particolare chi esercita la pesca senza licenza e chi usa esche e ami non consentiti.

Ogni anno nel periodo estivo aumenta la necessità di tutela delle aree naturali soggette a maggior afflusso turistico e la passione per la pesca al luccio rende il lago del Centro Cadore mèta ambita e frequentatissima. Per questo i controlli, svolti dai nuclei Carabinieri forestali di Pieve di Cadore e di Auronzo di Cadore, si sono concentrati anche sul lago del Centro Cadore dove negli ultimi anni, complice la presenza di numerosi e imponenti Lucci e il passaparola effettuato su vari gruppi social, si sono riversati innumerevoli pescatori appassionati provenienti da tutta Europa.

L’attività dei Carabinieri forestali, volta sia alla verifica del rispetto della normativa sulla pesca che alla promozione di un corretto uso delle esche e dei mezzi di pesca, ha portato al controllo di 75 pescatori e 21 imbarcazioni. Molti di essi sono risultati perfettamente in regola e conoscitori delle buone prassi di pesca, ma non sono mancate le contestazioni ad altri meno ligi alle regole. Sono state svariate le sanzioni amministrative comminate dai Carabinieri forestali, per un importo totale di alcune migliaia di euro.

La maggior parte dei pescatori sanzionati utilizzava esche di lunghezza superiore a 9 cm con due o più ami con ardiglione. Si ricorda che qualora siano usate esche artificiali superiori a 9 cm, queste possono avere un massimo di due ami privi di ardiglione e l’esca deve essere preceduta da cordino d’acciaio, filo trecciato o filo in fluorocarbon. Ancorette e ami con ardiglione provocano ferite gravi al pesce, specialmente nel momento della slamatura che deve avvenire in tempi brevi e in acqua per evitare la perdita del muco protettivo che ne ricopre il corpo con conseguente sviluppo di infezioni da parassiti.

Altri pescatori sanzionati utilizzavano ami non consentiti sia per l’ampiezza superiore a quella prevista che per la presenza di ardiglione. A questo proposito i carabinieri forestali fanno presente che con esca naturale, se la curvatura dell’amo è di ampiezza superiore a 1,5 cm, questo dovrà essere privo di ardiglione e che comunque, a prescindere dal tipo di esca (naturale o artificiale), l’amo non potrà avere curvatura di ampiezza superiore a 2,5 cm.

In alcuni casi, seppur sporadici, sono state sanzionate persone in esercizio di pesca senza licenza e va ricordato che non è consentito l’uso del motore elettrico durante l’attività di pesca e che, soprattutto, i lucci pescati devono essere immediatamente rilasciati per salvaguardarne l’integrità e vitalità.

Il luccio, anche grazie a una maggior salvaguardia da parte della Regione che ne vieta il prelievo, e al Bacino di Pesca 4 che ha apportato delle restrizioni al tipo di attrezzatura utilizzabile per pescarlo, ha trovato nel lago del Centro Cadore il luogo ideale dove vivere e svilupparsi e ne è diventato la maggior attrattiva. Rispettarlo è un impegno di tutti e i Carabinieri forestali vigilano su questo.

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