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lunedì 16 Settembre 2024,

Al via il nuovo anno scolastico, tra luci e ombre

L’Ufficio scolastico regionale annuncia l’arrivo dei nuovi docenti di ruolo; per il sindacato Flc Cgil la situazione delle scuole in Veneto rimane nebulosa. E fra una settimana si parte

Nelle scuole del Veneto la campanella riprenderà a suonare mercoledì prossimo, 11 settembre. Tutto è pronto? Per una campana tutto va a gonfie vele, come annuncia una nota diffusa il 2 settembre dall’Ufficio Scolastico Regionale: «In totale sono 1.353 i nuovi docenti di ruolo che possono prendere servizio in Veneto il 2 settembre 2024 e potranno partecipare al Collegio docenti di avvio dell’anno scolastico nei rispettivi istituti scolastici».

Il direttore generale dello stesso Ufficio, Marco Bussetti, dichiara con entusiasmo: «Come USR Veneto abbiamo coperto i posti di dirigenza scolastica, assegnato i DSGA, e ora progressivamente, con la pubblicazione delle graduatorie, immettiamo in ruolo i docenti vincitori di concorso. Tappa dopo tappa e con i tempi previsti, la scuola si prepara alla ripartenza. Ringrazio i nostri uffici e il personale per il lavoro che stanno svolgendo. Riconosco anche l’impegno di questi giorni dei collegi docenti, dei dipartimenti, dei consigli di classe e delle segreterie scolastiche. Un meccanismo articolato quello dell’avvio dell’anno scolastico, che, grazie alla professionalità e alla dedizione del nostro personale, procede con regolarità».

Non solo. Perché «grazie a una norma speciale fortemente voluta dal Ministero dell’Istruzione e del merito, il grosso delle nomine in ruolo ci sarà nei prossimi mesi, quando alcuni importanti concorsi del PNRR giungeranno a conclusione e si potrà procedere ad ulteriori immissioni in ruolo».

E dopo una serie di dati, la nota conclude: «Queste nomine sono solo la prima serie delle immissioni in ruolo per il 2024-25. Entro dicembre, man mano che si concluderanno i concorsi PNRR, potremo arrivare a circa 2700 nuovi docenti in cattedra. L’intenzione, poi, è che anche attraverso nomine solo giuridiche, in particolare sui concorsi PNRR che si chiuderanno nel 2025, si arrivi ad assorbire quasi per intero il contingente ministeriale, pari a 4.414 unità».

Sentiamo l’altra campana, cioè i sindacati. Oltre a quanto già segnalato dalla Cisl in un analogo intervento, riportiamo anche il parere del sindacato Flc Cgil del Veneto, per il quale «l’anno scolastico inizia sotto il segno dei posti vacanti: mancano dirigenti e docenti, compresi quelli di sostegno». Marta Viotto, segretaria generale Flc Cgil Veneto, commenta: «A meno di una settimana dall’inizio dell’anno scolastico, la situazione delle scuole in Veneto rimane nebulosa».

Il primo nodo irrisolto è quello dei dirigenti scolastici – sottolinea – «con ben 138 istituzioni scolastiche del territorio (519 in Italia), alle quali è stato assegnato un reggente, ossia un dirigente già di ruolo in un altro istituto (alcune volte ubicato in un Comune differente) che si dovrà occupare appunto di un secondo istituto». Questa situazione – spiega – «è il risultato della lunga sequela di contenziosi che hanno interessato il concorso nazionale per dirigenti scolastici indetto nel 2017, e che è stato oggetto di ricorso al Tar, con 120 aspiranti dirigenti che hanno partecipato al concorso-ricorso e che hanno fatto richiesta di essere assegnati al Veneto».

Sul fronte dei docenti le operazioni di immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2024-25, «speriamo finalmente concluse venerdì scorso, pare che siano state circa 2.700». Ma – evidenziano dal sindacato – «a fronte di un contingente stabilito dal Ministero dell’istruzione di 4.400 posti». Inoltre sottolineano «che tale numero è ben sotto la soglia del fabbisogno». E infatti nel precedente anno scolastico «i contratti a tempo determinato in Veneto sono stati ben 18.000», ragione per cui «2.700 immissioni in ruolo sono totalmente insufficienti a un avvio dignitoso dell’anno scolastico». Non nascondono il timore che «gli studenti, soprattutto delle scuole di primo e secondo grado, si troveranno per settimane e settimane senza insegnanti, in attesa che vengano pubblicate le graduatorie provinciali di supplenza».

E mentre l’Ufficio regionale sottolineava che «per il momento la voce grossa l’ha fatta il sostegno, a dimostrazione dell’attenzione del mondo della scuola per l’inclusione», per la sindacalista un’«altra nota dolente, per noi gravissima, è il sostegno: quest’anno le richieste di ore di sostegno provenienti dalle nuove certificazioni non sono state coperte completamente, mettendo in seria difficoltà dirigenti scolastici, famiglie, ma soprattutto alunni e studenti che ne avevano la necessità».

A giudizio del sindacato, l’«unica nota positiva è la conquista di 141 posti in ruolo per il personale funzionario di alta qualificazione (ex Direttore dei servizi generali e amministrativi), prima precario e ora finalmente stabilizzato». Ma, come tengono a sottolineare, questo è merito della «battaglia della Flc Cgil e delle altre sigle sindacali per il riconoscimento di questa figura professionale nel contratto collettivo nazionale».

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