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sabato 21 Settembre 2024,

Presentato il libro sulla chiesa di San Giovanni Nepomuceno a Feltre

Una pubblicazione realizzata a cura del Gruppo Alpini “Monte Cauriol” dell’Ana locale e illustrata dai curatori Vania Lirussi e Nicola Mione.

Ha visto la luce ufficialmente il 20 settembre – vicino alla ricorrenza di san Maurizio, patrono degli alpini, che cade il 22 – un volume sulla chiesa di San Giovanni Nepomuceno a cura della sezione di Feltre dell’Ana, Gruppo Alpini “Monte Cauriol”. Al Museo diocesano di Feltre i curatori, Vania Lirussi e Nicola Mione, con molta competenza hanno ripercorso la storia del sacello, dalla sua erezione fino al giorno d’oggi.

Di modeste dimensioni, per lo più chiusa al pubblico e quasi invisibile al visitatore medio che rincorre soprattutto i siti feltrini più blasonati, il luogo sacro è tuttavia molto significativo nel contesto urbano, tanto per gli aspetti storico-religiosi, che per quelli architettonici e artistici della cittadella. Ubicato fra via Paradiso e le Scalette D. Tomitano, è l’unico tempio feltrino dalle forme baroccheggianti, nonché l’unico dedicato al santo boemo della provincia di Belluno.

Voluto dal vescovo di Feltre Trevisan Suarez, è stata edificato nel ‘700 sugli antichi resti di mura e torri del tratto nordovest della città vecchia, in un punto protetto, sopra la confluenza dei due corsi d’acqua Colmeda e Uniera; è dedicato al Nepomuceno – santo protettore dei confessori, ma anche dei ponti e contro i danni causati da acqua – a protezione di quell’area di città che spesso era devastata da violente inondazioni, che arrivavano a distruggere la parte che va dalle Tezze alla Porta Cormeda (oggi Porta Imperiale).

All’interno della chiesa vi sono opere coeve alla sua costruzione, come il gruppo scultoreo del santo con due angeli di artista veneto, una pala d’altare di Giovan Battista Lazzarini (oggi però conservata altrove) e una Via Crucis, ma anche altre opere più moderne, come la raffigurazione di san Maurizio in un ovale del 1943 dipinto da Ruggero Da Col, allievo di Luigi Cima, e un prezioso lampadario di Murano.

Le sorti della chiesetta precipitarono con il primo conflitto mondiale, quando fu adibita a deposito e magazzino e fu depredata delle parti lignee. Nel 1922 la Sezione Alpini feltrina intraprese azioni per il suo recupero ed infine ne ottenne la custodia, pur mantenendo la diocesi la sua proprietà. Oggi continua a vivere sotto la protezione di san Maurizio e gli Alpini vi celebrano le loro Messe.

Oltre ai curatori del volume – che è in vendita per ricavare risorse per continuare a mantenere efficiente il tempio sacro dedicato al santo boemo – alla presentazione sono intervenuti la sindaca di Feltre, Viviana Fusaro, il vicepresidente nazionale dell’Ana Carlo Balestra, e il capogruppo del Gruppo “Monte Cauriol”, Riccardo De Cecco, oltre naturalmente al vicepresidente della Sezione Alpini di Feltre, Nicola Mione.
Isabella Pilo

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