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venerdì 27 Settembre 2024,

Diga del Vanoi, anche il Gruppo Natura Lentiai dice «no»: una raccolta firme e una serata informativa

La conferenza si terrà mercoledì 9 ottobre e farà seguito un'uscita accompagnata lungo la valle del Vanoi

Anche il Gruppo Natura Lentiai dice «no» alla diga del Vanoi. «Per combattere tale opera continua la raccolta firme che abbiamo organizzato al banchetto del mercato il mercoledì mattina e alla Farmacia Zampol D’Ortia Adriano», sottolineano dal Gruppo. «Il torrente Vanoi che scorre in Val Cortella verso Fiera di Primiero è minacciato da un progetto di sbarramento alto 116 metri dai costi ambientali ed economici elevatissimi. La Giunta Zaia parla di “difesa idraulica” e “tesaurizzazione idrica”, mentre le comunità locali sono state escluse e l’area è segnata da smottamenti e frane. Le alternative esistono».

Per capire e conoscere meglio la questione è stata organizzata per mercoledì 9 ottobre una serata che si terrà nella sede della Società operaia di Lentiai alle ore 20.30, seguirà un’uscita accompagnata lungo la valle del Vanoi domenica 27 ottobre, con modalità da definire. Intanto il 9 ottobre interveranno Silvano Sotta, sezione Sat-Cai Primiero, e Valter Bonan, Comitato Acqua Bene Comune. Saranno letti brani tratti dal libro “Sulla pelle viva” di Tina Merlin.

«Nel passato il Gruppo Natura si è sempre battuto contro tutti questi progetti distruttivi che rubano l’acqua alla montagna e asciugano i nostri torrenti», dicono ancora i volontari del sodalizio. «Più di 40 anni fa è stata vinta un battaglia contro la proposta di togliere l’ultima acqua dal Piave dallo scarico della centrale del Mis fino a Busche, con la raccolta di più di 30.000 firme e una mobilitazione impressionante di gruppi e associazioni. Ora i predatori dell’acqua si ripresentano sul torrente Vanoi per distruggere uno dei pochi torrenti ancora integri delle nostre Dolomiti». «Eppure le alternative ci sono», aggiungono, «soluzioni più sostenibili come il miglioramento delle reti irrigue e piccoli invasi locali. Soluzioni meno impattanti e più economiche».
Martina Reolon

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