Belluno °C

lunedì 25 Novembre 2024,

«Con le tecniche innovative di endoscopia curiamo le lesioni senza ricorrere alla chirurgia»

La Gastroenterologia dell'ospedale San Martino di Belluno fa il punto sulla sua attività, parlando anche di screening e di collaborazione con i medici di medicina generale

Obiettivo: individuare e curare precocemente le lesioni anche minime che potrebbero dare origine a forme tumorali. La Gastroenterologia dell’ospedale San Martino di Belluno punta sempre più sullo sviluppo di nuove tecniche endoscopiche per ridurre il ricorso alla chirurgia, a tutto beneficio del paziente. Il punto sull’attività del reparto, le novità e le prospettive future è stato fatto ieri, giovedì 3 ottobre. «La nostra Gastroenterologia utilizza tecniche all’avanguardia», hanno messo in evidenza il primario Bastianello Germanà e il commissario dell’Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben, «il nostro scopo è trovare le lesioni precancerose. Le tecnologie che abbiamo a disposizione ci consentono di garantire una maggiore accuratezza diagnostica, evidenziando le lesioni del tubo digerente e individuando eventuali anomalie per cui possiamo decidere di intervenire subito o di monitorare l’evoluzione nel corso del tempo».

LE TECNICHE ENDOSCOPICHE
In particolare, lo sviluppo di nuove tecniche endoscopiche consente di ricorrere sempre meno alla chirurgia. E l’ecoendoscopia può essere utilizzata anche da un punto di vista terapeutico. «Attraverso il tubo digerente possiamo intervenire anche sulle vie biliari e sui calcoli, che abbiamo la possibilità di andare a eliminare attraverso le onde d’urto o il laser. Operazioni che, un tempo, erano esclusivamente chirurgiche. La novità consiste anche nel fatto che, con l’ecografo presente sulla “testa” dell’endoscopio, si riescono a fare biopsie mirate, si possono intercettare tumori dell’esofago. In futuro riusciremo anche a fare piccoli interventi endoscopici».

LO SCREENING
«Gli ultimi 20 anni hanno visto un grande miglioramento nelle tecniche di endoscopia digestiva», ha evidenziato la dottoressa Elisabetta Dal Pont. «L’importanza dell’endoscopia è stata manifestata anche dallo screening, che ci ha permesso, sui polipi intestinali, di ridurre la mortalità del 22%». Lo screening del colon retto intercetta le lesioni precancerose e anche le forme tumorali iniziali. «Nel 2023 abbiamo eseguito 3.500 colonscopie e di queste un migliaio ha evidenziato la presenza di polipi», hanno aggiunto Dal Pont e Germanà. «Negli ultimi cinque anni, su una trentina di pazienti selezionati in base alle caratteristiche delle lesioni, abbiamo utilizzato la tecnica chiamata “dissezione a tutto spessore”: con l’endoscospia vengono tolti il polipo e una parte della parete intestinale a cui era attaccato, senza lasciare “buchi”. Gli interventi vengono effettuati in day hospital, in sedoanalgesia. Una tecnica adatta soprattutto in pazienti fragili e anziani, per cui si possono evitare il ricovero e operazioni chirurgiche più invasive».

I NUMERI DEL REPARTO
Il reparto di Gastroenterologia conta 8 medici, 22 infermieri, 13 quelli deputati a seguire le degenze e 9 per l’attività ambulatoriali. «Siamo una bella squadra», ha voluto evidenziare Germanà, «vi è qualche criticità dal punto di vista del numero di infermieri, ma siamo intervenuti con la formazione di operatori socio-sanitari. In tutto ne abbiamo 11. Le coordinatrici infermieristiche sono Cristina Ferraro e Federica Barattin. Inoltre facciamo parte di una rete, che fa capo a Padova, grazie alla quale passano nel nostro reparto 7-8 specializzandi all’anno. Questo ci dà modo anche di portare avanti importanti attività dal punto di vista scientifico».
L’unità operativa conta sei posti letto, che raddoppiano quasi ogni giorno. «I ricoveri all’anno sono circa 500 e si tratta soprattutto di pazienti che arrivano direttamente dal Pronto soccorso. Pochissimi sono gli accessi in elezione», precisa il direttore del reparto che poi sottolinea: «Nei primi otto mesi di quest’anno sono state 11.245 le prestazioni ambulatoriali eseguite, il 18% in più rispetto allo stesso periodo del 2023: 4.419 sono state le prestazioni endoscopiche, 944 quelle di chirurgia ambulatoriale, 729 le prime visite e 933 i control li; si aggiungono anche 3. 874 prestazioni di vario tipo». I principali motivi di ricovero sono patologie dell’apparato epatobiliare e pancreas, ma anche malattie digestive e interventi minori su intestino crasso e tenue.
I pazienti trattati in ambulatoriale nel 2023 sono stati 5.671. Solo nel periodo tra gennaio e agosto di quest’anno si è arrivati a quota 4.564, il 15% in più rispetto al pari periodo del 2023.

LE PATOLOGIE IN AUMENTO
Dal reparto di Gastroenterologia fanno sapere che, purtroppo, si sta registrando un aumento dell’insorgenza di allergie e intolleranze alimentari, ma anche di patologie croniche e tumori al pancreas. «Quando parliamo di malattie croniche infiammatorie ci riferiamo in particolare alle retto-coliti ulcerose e al morbo di Crohn. Una crescita che si nota nei paesi industrializzati», ha spiegato la dottoressa Dal Pont. «Sono circa 500 i pazienti seguiti per queste patologie, che spesso coinvolgono i giovani e invalidano la qualità di vita. L’impatto sociale è importante. Le nuove terapie ci vengono però in aiuto. C’è da dire che i pazienti hanno spesso bisogno di supporto anche a livello psicologico». «Per questo contiamo in futuro si poter inserire nel nostro organico anche una figura dedicata proprio a questo», ha anticipato Germanà, che sul tumore del pancreas ha aggiunto: «Anche nel nostro reparto regstriamo un paio di casi ogni anno. Ad oggi l’intervento chirurgico è la strada più seguita, ma la sopravvivenza a cinque anni dall’operazione è al 10%, ancora molto bassa». Sono in crescita anche i tumori delle vie biliari. In diminuzione invece quelli allo stomaco e al colon.

LA SINERGIA TRA SPECIALISTI E MEDICI DI MEDICINA GENERALE
Di allergie e intollenze alimntari si parlerà il 19 ottobre nella sala convegni dell’ospedale di Belluno. Un appuntamento pensato nell’ottica della continua attività di formazione dei medici di medicina generale e per puntare ancora di più sulla sinergia tra questi ultimi e gli specialisti ospedalieri. «Una sinergia fondamentale per una diagnosi corretta e precoce delle malattie dell’apparato digerente», ha affermato il dottor Ermenegildo Galliani. «Vogliamo condividere le procedure diagnostiche e terapeutiche. Per il convegno del 19 ottobre abbiamo scelto le patologie che “occupano più spazio” nei nostri ambulatori: si discuterà quindi non solo di allergie e intollenze alimentari, ma anche di reflusso gastroesofageo e della sindrome dell’intestino irritabile. Patologie che, se non affrontate in modo opportuno, sono responsabili di uno scorretto consumo di risorse e dell’allungamento delle liste di attesa. Abbiamo invitato come relatori anche esperti dell’università di Padova con cui collaboriamo da anni ed è in atto un cambio generazionale dei medici di medicina generale, per cui vi è la necessità di aprire un dialogo nuovo».
«Specialmente riguardo ad allergie alimentari ed intolleranze alimentari vi sono pazienti che vengono già con l’autodiagnosi, anche con l’autoprescrizione», ha avvertito Galliani, «e questa è una criticità che può essere affrontata solo se c’è una task force tra ospedale e territorio. L’autodiagnosi rappresenta un ulteriore pericolo per la salute del paziente e costituisce una delle cause di graduale perdita di fiducia dei pazienti nel proprio medico di famiglia e nei percorsi tradizionali. A proposito di intolleranze alimentari, la pressoché assente esistenza di test diagnostici diretti spinge spesso le persone verso strade alternative alla medicina tradizionale, con complicità di chi promette test risolutivi in realtà privi di validità scientifica».

Martina Reolon

4 commenti

  • come può un paziente fuori regione prendere un appuntamento, è l’unico in Italia?

    • Cisti 1.2 mm una 7 mm e una 5 mm nel pancreas. Mi è stato detto di fare un’altra risonanza tra un anno , mi chiedo se è corretto, pensavo che le eliminassero x evitare la trasformazione in adenocarcinoma?

  • Buo giorno.Soffro di reflusso da tanti anni con esofago di Barrett.Ho 71 anni , abito in provincia di Como e vorrei prendere un appuntamento…Potrei avere gentilmente informazioni in merito.Grazie.Carmela

  • Buongiorno ho cisti al pancreas che sono aumentate di dimensione,si possono asportare così senza intervento? Ho morbo di chron da 20 anni . Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *