Oggi, mercoledì 9 ottobre, ricorre il 61° anniversario del disastro del Vajont, accaduto nel 1963.
«Il Vajont deve continuare a interrogare e scuotere le coscienze, come invocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio un anno fa a Longarone» è la riflessione proposta da Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. «Quella del Vajont è una lezione dolorosa che dobbiamo attualizzare giorno dopo giorno con azioni concrete e durature: anche per questo, continuiamo a chiedere alle Istituzioni strumenti specifici per le terre alte volti a contrastare il dissesto idrogeologico e a favorire, allo stesso tempo, l’insediamento di giovani e nuove imprese».
«Ieri come oggi, la montagna va messa in sicurezza e per questo servono cultura, programmazione e risorse vere. Il Vajont deve rimanere un monito per le attuali e future generazioni» scrive Berton nella nota alla stampa «perché agiscano sempre all’insegna della sostenibilità e lungimiranza, anche nell’affrontare gli effetti dell’attuale cambiamento climatico. Serve agire su due piani: da un lato, mettendo a disposizione risorse straordinarie per la messa in sicurezza del territorio; dall’altro, approvando, il più velocemente possibile la legge sulla montagna, che giace in Parlamento da troppo tempo».
«Ma in una giornata come questa» sottolinea Berton «il nostro pensiero va soprattutto a chi non c’è più e a chi c’era e per 61 anni ha portato dentro di sé un dolore inimmaginabile. Preservare la memoria è l’unico vero impegno che come collettività possiamo prenderci nei loro confronti».
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