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lunedì 30 Dicembre 2024,

«Fare terra nuova», il motto di don Sergio

Presentato il numero speciale della rivista "Dolomiti", il primo dopo la morte del fondatore

Giovedì 10 ottobre, nell’aula Magna del Seminario Gregoriano di Belluno è stato presentato il numero di agosto di Dolomiti, la rivista culturale edita dall’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali. Si tratta del primo numero uscito dopo la morte del fondatore e direttore della rivista, il compianto don Sergio Sacco Sonador, mancato il 20 settembre scorso.

Dopo le parole di saluto da parte del rettore del Seminario, don Giorgio Lise, e del nuovo presidente dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, don Gigetto De Bortoli, i curatori della rivista – Jacopo De Pasquale e Giorgio Reolon – hanno presentato questo fascicolo monografico, che raccoglie gli atti del ciclo di conferenze organizzato dalla Biblioteca Gregoriana del Seminario, con la collaborazione dell’Associazione culturale Campedel e della Biblioteca civica di Belluno, nel periodo gennaio-maggio 2024, ciclo dedicato al complesso di San Pietro – chiesa, ex convento francescano (ora Seminario Gregoriano) e biblioteche Lolliniana e Gregoriana.

L’editoriale è a firma del rettore del Seminario, che spiega le motivazioni e le finalità di questa iniziativa, all’interno di una più ampia valorizzazione degli ambienti del Seminario Gregoriano: «Venuta meno la presenza dei giovani studenti, era necessario trovare il modo di aprire gradualmente la struttura in modo che i bellunesi, ma non solo, potessero sempre più conoscere un patrimonio artistico e culturale invidiabile e, purtroppo, ai più sconosciuto. Ecco allora il perché di queste iniziative: aiutare a prendere coscienza della vivacità della storia della nostra città, della ricchezza di fede e di cultura che la ha animata nel corso dei secoli, dei grandi personaggi che ne hanno segnato la vita e indirizzato anche lo sviluppo culturale e religioso».

Jacopo De Pasquale, uno degli organizzatori dell’iniziativa, dapprima ripercorre brevemente le tappe salienti della storia della presenza francescana a San Pietro, per poi mettere a fuoco la realtà delle due biblioteche storiche annesse al Seminario, quindi introdurre i contenuti degli interventi.

Il primo articolo, dello storico dell’arte Giorgio Reolon, con taglio iconografico e contestuale, si sofferma sui lacerti e sulle scene superstiti delle lunette affrescate che in origine decoravano i due chiostri del convento e che visualizzavano miracoli ed episodi della vita di san Francesco d’Assisi e sant’Antonio di Padova.

Lo storico Marco Perale indaga uno degli ambienti più suggestivi del complesso, la cosiddetta Cappella Gotica, e propone un’ipotesi ardita, quella di ritenere tale spazio liturgico un primo tentativo tardo-quattrocentesco di insediamento del francescanesimo femminile a Belluno.

Lo storico dell’arte Flavio Vizzutti analizza alcuni importanti dipinti appartenenti alla pinacoteca del Seminario, spaziando dal Cinquecento all’Ottocento, con particolare attenzione agli aspetti storici e stilistici.
I successivi contributi sono invece proposti da due giovani ricercatrici, che proprio nella Biblioteca Gregoriana e Lolliniana hanno svolto i loro studi per la tesi di laurea magistrale. Caterina Costa presenta, dal punto di vista codicologico, tre diversi manoscritti della collezione della Biblioteca Lolliniana: una Bibbia del XIII secolo, un Antifonario del XIV secolo, in uso in Cattedrale, e una delle rare copie degli Statuti di Cividal di Belluno. Aurora Frescura ha invece introdotto la figura di Antonio Agosti, importante uomo politico della città di Belluno alla metà del XIX secolo, del quale il Seminario possiede un manoscritto, all’interno del fondo Da Borso della Biblioteca Gregoriana. L’Agosti rappresenta il tipico esempio di intellettuale ottocentesco, entusiasta del patrimonio artistico locale. Grazie alla sua appassionata ricerca è possibile fare un censimento di alcune delle opere presenti nelle chiese del territorio e della sua collezione privata, ora dislocate o disperse. La dottoressa Francesca Pasut, storica della miniatura, tratteggia, attraverso uno studio comparato, un’ipotesi sul possibile autore delle miniature del pregevole codice dantesco “Lolliniano 35”, da ricondurre a un miniatore fiorentino di metà Trecento.

Segue un ampio articolo a più mani (Gigetto De Bortoli, Jacopo De Pasquale, Andrea Moro, Giorgio Reolon e Flavio Vizzutti) sulla chiesa di San Pietro e sui due chiostri del Seminario, dal punto di vista della storia, dell’architettura e della storia dell’arte. Il testo è la versione aggiornata e integrata, con un apparato di fotografie e di note, del capitolo della guida sul centro storico di Belluno, pubblicata nel 2022 dall’Istituto Bellunese.

Chiude la rivista un omaggio a don Sergio Sacco meritato vincitore dell’ultima edizione del premio “Pelmo d’oro”, che ha avuto luogo nel luglio scorso. Questa la motivazione: «ha dotato i bellunesi di preziosi e talora insostituibili strumenti di conoscenza e autocoscienza della loro identità storica, politica, culturale, artistica e religiosa, contribuendo in modo significativo alla crescita delle giovani generazioni ed alla conoscenza, valorizzazione e divulgazione delle Dolomiti Bellunesi, sì che di fronte a tanto impegno tutta la nostra terra non può che esprimere un profondo senso di gratitudine».

L’incontro è stata anche un’occasione per ricordare, attraverso le testimonianze e i ricordi di amici, collaboratori ed ex-alunni, la figura di don Sergio Sacco, il cui motto era: «Fare terra nuova! Senza terra nuova non crescono i frutti e tutto appassisce; sta a voi continuare ad alimentarla».

La rivista Dolomiti è disponibile nelle principali edicole e librerie della provincia di Belluno e presso la sede dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali (tel. 0437 942825 – sergios@sunrise.it).

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