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lunedì 25 Novembre 2024,

Longarone, le parole di Gino Cecchettin agli studenti: «I no fanno crescere»

Cecchettin ha catalizzato l’attenzione dei ragazzi in una mattinata di riflessioni, condivisione, educazione civica e affettiva

Il sorriso di Giulia e i “no” che fanno crescere

Dialogo costruttivo ed educativo tra Gino Cecchettin e i giovani delle scuole di Longarone

«Ci sono tanti “no” che riceviamo nella vita. Dobbiamo essere bravi a metabolizzarli, e a capire che questi “no” fanno crescere, sono parte dell’educazione che la vita ci mette davanti ogni giorno». È partito da questa considerazione, Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la ragazza uccisa un anno fa dall’ex fidanzato. 

Ospite a Longarone del primo incontro della rassegna di avvicinamento alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne organizzata dalla Fraternita di Misericordia di Longarone insieme all’amministrazione comunale, Cecchettin ha dialogato questa mattina con gli studenti delle scuole superiori di Longarone. Con la semplicità di un uomo che ha saputo trasformare il dolore indicibile per la perdita di una figlia in un motivo di vita per sensibilizzare gli altri contro il femminicidio, ha offerto diversi spunti di riflessione.

«Ho ricevuto molte domande dagli studenti inerenti Filippo. Non ho paura di dire questo nome. Lui veniva in casa nostra e Giulia era felicissima di vivere il suo primo amore. E io ero contento perché vedevo mia figlia felice», ha raccontato Cecchettin. «Chi ha indagato ha scoperto che Filippo era troppo possessivo. Credo che non sia riuscito a metabolizzare un “no”. Ma i “no” insegnano qualcosa. Se Filippo lo avesse capito, oggi avremmo due persone felici, ognuno nella propria vita».

Cecchettin ha spaziato su molti temi, catalizzando l’attenzione dei ragazzi in una mattinata insieme di educazione affettiva, educazione civica, e condivisione di sentimenti e riflessioni. «Non c’è giorno che non pensi a Giulia. Anche nel dolore vivo mia figlia» ha detto ai ragazzi. E non ha nascosto il sentimento di rabbia e ira che ha vissuto in certi momenti, dopo la perdita della figlia. «Ci ho pensato. Ma se fossi andato da Filippo a vendicarmi, oggi Davide ed Elena (fratello e sorella di Giulia) sarebbero senza un padre. L’ira è un pensiero umano, ma va dominato. Dopo l’accaduto, guardavo la foto di Giulia e sorridevo. Sono diventato calmo pensando a Giulia».

All’incontro con gli studenti, questa sera alle ore 18 seguirù un incontro aperto a tutta la cittadinanza.

1 commento

  • Complimenti al papà di Giulia! Una grande testimonianza di vita e di amore. E complimenti agli organizzatori! Spero presto si riesca a vincere questa mentalità omicida e di sopraffazione.

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