Primo test per il nuovo centro coordinamento soccorsi (Ccs) per affrontare le emergenze che dovessero capitare nel Bellunese. Con l’augurio, come dichiarato da Provincia e Prefettura, che venga utilizzato il meno possibile. La prova si è svolta oggi, con il test della struttura, realizzata a ridosso del comando provinciale dei vigili del fuoco, in via Col da Ren. Il Ccs, infatti, è stato teatro del coordinamento dell’esercitazione regionale denominata “Terre in movimento 2024”, che proseguirà fino a domenica 10 novembre.
Tutti i soggetti chiamati a occuparsi della gestione delle emergenze, ognuno nella sua postazione della grande sala operativa, hanno seguito gli scenari di criticità proposti dall’esercitazione. E hanno potuto testare il funzionamento dei software e della dotazione tecnologica. Il nuovo centro, pensato subito dopo Vaia per una sede più funzionale e moderna rispetto al vecchio Ccs in località aeroporto, è la prima struttura completamente antisismica in provincia di Belluno. È stato costruito per resistere a scenari di calamità estremi ed è dotato di una copertura di pannelli solari in grado di garantire l’energia elettrica per il funzionamento delle dotazioni tecnologiche anche in caso di prolungato blackout.
«Si è trattato di un test ed è stato funzionale a dimostrare che la struttura è valida e pratica. Si sono rafforzate le sinergie che ci hanno portato a realizzare il nuovo Ccs, che ci auguriamo serva il meno possibile, perché significherebbe non dover affrontare emergenze significative per il territorio. Grazie a tutti i volontari qui intervenuti e alla struttura provinciale che ne ha seguito il progetto» ha detto il presidente della Provincia, Roberto Padrin, in sopralluogo durante l’esercitazione.
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