Oggi, sabato 16 novembre, è la giornata della colletta alimentare. Se vi trovate a fare la spesa nei supermercati aderenti, ben 120 in tutta la provincia, potrete contribuire e fare la differenza. All’interno, i volontari, facilmente riconoscibili grazie alle pettorine, vi accoglieranno, spiegheranno l’obiettivo della raccolta e vi distribuiranno un volantino con la lista dei prodotti più necessari. Come sempre, la colletta riguarda beni non deperibili, ma quest’anno per rispondere meglio alle esigenze di chi è in difficoltà, la priorità è per quelli che scarseggiano maggiormente: olio, carne e tonno in scatola, legumi e verdure in scatola, passata di pomodoro e alimenti per l’infanzia. Tuttavia, anche altri prodotti come pasta, riso, zucchero e simili sono sempre apprezzati.
Sono circa tremila le persone assistite stabilmente dal Banco Alimentare in provincia di Belluno, 120 i punti vendita attivi quest’anno e 25 i furgoni che in giornata trasporteranno il cibo raccolto dai supermercati al primo magazzino. Questi sono solo alcuni dei numeri dell’iniziativa, resa possibile dal lavoro di moltissimi volontari su tutto il territorio. Ma, come ci racconta Giuseppe Torrente, referente provinciale del Banco Alimentare Friuli Venezia Giulia che insieme a Maddalena Garolla, responsabile provinciale della colletta, è alla guida del gruppo di lavoro, la colletta alimentare significa molto di più. Oltre ai numeri e alle necessità pratiche, è un’opportunità di incontro e di scambio, un’occasione per chi raccoglie e per chi dona di scambiare una parola, un gesto che oggi, troppo spesso, manca. La colletta non è solo un atto di solidarietà, ma un’esperienza di condivisione e partecipazione. E per i volontari stessi, è un momento di gioia e di festa, un’opportunità per mettersi in gioco e sentirsi parte di un impegno più grande.
Tra i volontari anche quest’anno sono stati coinvolti alcuni studenti che partecipano al programma Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) delle scuole locali. Un’iniziativa che porta nuove energie e contribuisce al necessario ricambio generazionale, perché questo importante impegno continui ancora a lungo. L’altro cuore della colletta è la logistica che segue. Gli alimenti raccolti vengono trasportati a Santa Giustina, dove i volontari lavorano fino a notte inoltrata per organizzare e smistare i prodotti. I bancali omogenei vengono poi caricati su tir (l’anno scorso ne sono partiti tre), che li portano nel grande magazzino di Udine. Da lì, insieme agli altri alimenti provenienti dai vari canali di approvvigionamento, i beni vengono distribuiti mensilmente alle realtà caritative che supportano chi è in difficoltà.
La colletta alimentare è solo un piccolo tassello di un impegno ben più ampio. Quanto raccolto non sarà sufficiente a coprire tutte le necessità dell’anno, ma riuscirà a far fronte alle esigenze solo fino ad aprile o maggio. Partecipare quindi è molto importante e lo si può fare oggi semplicemente comprando qualche alimento in più e donandolo a chi ne ha più bisogno.
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