Come i camosci del monte Grappa stanno cambiando le loro abitudini con l’aumento della temperatura e la presenza del lupo? Lo si scoprirà questa sera, 26 novembre, alle 18.30 nell’aula magna Palazzina Bonsembiante del Campus Universitario «Tina Merlin» di Feltre, quando verranno presentati i primi risultati del progetto del progetto dell’Università di Sassari avviato un anno fa in collaborazione con la Regione Veneto e la Provincia di Belluno. A introdurre i due relatori, Marco Apollonio, responsabile del progetto sui mammiferi di montagna nell’ambito del Centro nazionale di Biodiversità, e Rudy Brogi, responsabile sul campo del progetto camoscio Monte Grappa), sarà la vice presidente della Provincia di Belluno, Silvia Calligaro.
Il progetto
Gli studi recenti sull’animale hanno rivelato che per effetto del cambiamento climatico le popolazioni alpine sono in diminuzione, con esemplari giovani per lo più deboli. Ma alcune popolazioni di bassa quota sembrano rivelare una resistenza e uno stato di salute maggiore. L’ipotesi del progetto, che fa capo al Centro nazionale Biodiversità guidato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, è che sia proprio il bosco, presente in gran parte del massiccio del Grappa, a rappresentare un’area rifugio e attenuare l’effetto dell’aumento della temperatura.
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/