Sono molte le ragioni alla base della decisione di conferire la cittadinanza onoraria del comune di Belluno alla stazione presente nel capoluogo del Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Ed esse sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa in cui è stata presentata la giornata di domani, sabato 7 dicembre, segnata da due attività dimostrative, una delle quali spettacolare dal campanile dello Juvarra del Duomo, e dalla cerimonia a Palazzo Rosso.
Un riconoscimento che è caduto in occasione del 70° anniversario della stazione di Belluno, fra le prime in Italia a essere attivate ancora nel lontano 1954, dopo che nel settembre dello stesso anno a Bognasco, attualmente provincia di Verbanio Cusio Ossola, siccome molte realtà stavano costituendosi formalmente in gruppi di soccorso, deliberò di di finanziare la costituzione di 26 stazioni di Soccorso Alpino. A Belluno la costituzione della locale stazione è datata 12 dicembre. «Quelli del Soccorso Alpino, sono settant’anni di attività al servizio della montagna che ora è più sicura grazie proprio all’opera dei volontari. Un servizio che il personale offre con costante professionalità, dedicandovi il proprio tempo libero. E questo aspetto fa sì che tutto acquisti ulteriore valore».
I numeri degli interventi sono in costante crescita: gli interventi compiuti dal 1954 ad oggi sono stati 222.762 e nell’ultimo decennio essi hanno raggiunto più o meno lo stesso numero inanellato nei sei precedenti. Nello stesso periodo le persone soccorse e tratte in salvo hanno raggiunto la cifra di 238.935; far questi, gli illesi sono stati 77.426, i feriti 140.929, mentre 18.072 sono stati i soggetti deceduti e recuperati; le persone disperse o scomparse, mai più ritrovate hanno raggiunto le 2.498 unità. A dimostrazione del ruolo e dell’impegno che il Soccorso Alpino svolge in provincia di Belluno, basti ricordare che i 760 volontari presenti in Veneto, sono ben 500 quelli della nostra provincia che a sua volta comprende due stazioni della provincia di Treviso; sedici le bellunesi. Ecco perché De Pellegrin ha aggiunto: «L’approccio e la fruizione della montagna sono cambiati, anche perché essa è sempre più diventata ambiente per il tempo libero e per la pratica di sport». L’assessora Lorenza De Kunovich ha a sua volta ricordato la professionalità dei volontari del Soccorso Alpino, mentre il suo collega Marco Dal Pont ne ha evidenziato la dedizione e passione dedicate a questa attività anche a scapito di tempo tolto alla propria famiglia; l’assessore Raffaele Addamiano ha infine parlato di gratitudine nei confronti dei volontari.
Il Soccorso alpino era presente alla conferenza stampa con Fabio “Rufus” Bristot, consigliere nazionale, e Alex Barattin, delegato del Cnsas bellunese. Quest’ultimo ha voluto ricordare non solo il tributo di morti che ha segnato i volontari del Soccorso Alpino, ma anche la preoccupazione delle loro famiglie. Ma nel ringraziare l’amministrazione ed il consiglio comunale che ha deliberato all’unanimità il conferimento dell’onorificenza, ha osservato come essa dimostri la vicinanza delle istituzioni. Nel ricordare tutti gli ambiti nei quali lo Cnsas è impegnato, Bristot ha detto che la cittadinanza onoraria viene accolta come riconoscimento dell’impegno di tutto il personale.
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