Belluno °C

sabato 14 Dicembre 2024,

Edilizia in provincia, un anno da record

Il settore edile chiude il 2023-2024 con dati record: oltre 43 milioni di euro di monte salari

Il settore edile della provincia di Belluno chiude l’annualità 2023-2024 con dati record, confermando un periodo di grande crescita. A sottolinearlo sono i numeri presentati durante la conferenza stampa tenutasi a Sedico, in occasione dell’incontro annuale della Cassa Edile di Belluno. Il monte salari complessivo, che rappresenta la somma totale delle retribuzioni pagate dalle imprese edili del territorio, ha raggiunto i 43,3 milioni di euro, segnando un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Anche il totale delle ore lavorate è cresciuto del 10%, passando da 3.126.338 nel 2022/2023 a 3.421.779. Attualmente, il comparto conta 552 aziende attive e circa 4.800 addetti.

Fattori straordinari e prospettive future
«Questi dati testimoniano la salute economica del settore», ha dichiarato Massimo Riva, presidente della Cassa Edile di Belluno. Secondo Riva, la crescita è stata alimentata da fattori straordinari, quali gli incentivi fiscali, i lavori post Vaia, i progetti legati alle Olimpiadi di Milano-Cortina e le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, ha messo in guardia sulla necessità di guardare oltre. «La riqualificazione del patrimonio immobiliare, spesso vetusto, rappresenta una missione strategica per il futuro, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e risparmio energetico». Il presidente ha anche lanciato un appello alle istituzioni, invitandole a semplificare normative e vincoli. «Il recupero edilizio deve trovare un equilibrio tra la tutela del paesaggio e l’adeguamento degli edifici alle esigenze future, come l’efficientamento energetico e le nuove necessità sociali e produttive».

La sicurezza sul lavoro: una priorità
Il tema della sicurezza è stato centrale nell’intervento di Giuseppe Fabio, vicepresidente della Cassa Edile di Belluno e rappresentante delle Organizzazioni Sindacali. «Nonostante gli sforzi per sensibilizzare aziende e lavoratori e per promuovere la formazione, gli incidenti sul lavoro sono ancora una realtà. Dobbiamo intensificare il nostro impegno per radicare una cultura della sicurezza più profonda e consapevole».

Fabio ha evidenziato il ruolo chiave della formazione, supportata dal Centro di Formazione per la Sicurezza (CFS). Negli ultimi cinque anni, le ore dedicate alla formazione tecnica sono aumentate del 15%, confermando l’importanza di un’educazione continua per ridurre i rischi nei cantieri.

Un modello di collaborazione virtuoso
Durante la conferenza, è stato sottolineato il valore del modello bellunese, che vede una sinergia tra le imprese industriali e artigiane del settore edile e le parti sociali. Questa collaborazione ha permesso una gestione coordinata delle tematiche di settore, migliorando l’efficienza e riducendo i costi.

Infine, un pensiero è stato rivolto ai lavoratori che hanno raggiunto il traguardo della pensione. «Mi auguro che molti di loro possano collaborare con la Scuola Edile, trasmettendo ai giovani il loro bagaglio di esperienze», ha concluso Riva. «La formazione è la chiave per garantire un futuro solido al nostro settore, mantenendo vive le sue radici mentre si evolve».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *