Un perimetro consolidato di funzioni, risorse e personale per evitare sovrapposizioni e dare ordine alla governance del territorio. È l’obiettivo emerso oggi dall’incontro a Pieve di Cadore tra i sindaci e l’assessore regionale agli enti locali Francesco Calzavara, convocato dalla Regione per delineare il percorso da seguire per il riordino delle Unioni Montane. Presenti una decina di Comuni cadorini, oltre al presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, e al presidente Uncem Ennio Vigne.
Sul tavolo, l’idea di una possibile ridefinizione delle Unioni montane, con l’accorpamento delle tre cadorine oggi attive (Comelico, Centro Cadore e Valboite, attualmente commissariata) in un unico ente in grado di rappresentare e dare servizi a una popolazione da oltre 33mila abitanti, da Cortina al Comelico Superiore.
«L’obiettivo è quello di dare ordine al ruolo degli enti locali sul territorio. Oggi abbiamo l’esperienza di alcune Um che sono riuscite a intervenire in maniera più forte altre meno. E abbiamo in Cadore un problema, il commissariamento della Valboite» ha anticipato il presidente Padrin. «Ma è necessario allargare il ragionamento, per sfruttare l’occasione e creare una nuova fase basata non tanto sulla definizione dei confini geografici delle Um, quanto piuttosto sui compiti da assegnare a questi enti, perché siano messi nelle condizioni di essere a servizio dei Comuni, evitando sovrapposizioni e cercando di renderli attrattivi in termini di personale. Perché oggi il problema vero degli enti locali, anche dei Comuni, è quello della difficoltà di reperimento di funzionari e tecnici».
Un problema emerso con forza anche dall’incontro di oggi e rappresentato da diversi sindaci. «La montagna ha necessità di un livello di governo e raccordo intermedio tra i piccoli Comuni e la Provincia, come le Unioni Montane. Il primo incontro di oggi è sicuramente positivo e serve a porre le basi per una riorganizzazione che generi efficienza» ha sottolineato l’assessore regionale Francesco Calzavara.
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