Nottata decisamente fuori da qualsiasi immaginazione a Frassené, comunità di circa 250 anime alle pendici del monte Agner, nel comune di Voltago. È dalle 22.50 di venerdì 3 gennaio, che i Vigili del fuoco stanno operando per un incendio rilevante in via Nazionale, che ha coinvolto un locale prima adibito a fienile e tre abitazioni di contrada: nessuna persona è rimasta ferita. I residenti delle tre case, in totale 28 persone, sono stati evacuati.
Le squadre dei Vigili del fuoco – arrivate da Agordo e Belluno con personale permanente e dal distaccamento di Vittorio Veneto, con l’ausilio dei volontari dai distaccamenti di Caprile, Canale d’Agordo e Gosaldo – sono intervenute con tre autopompe, cinque autobotti, un’autoscala, un carro aria e altri tre mezzi di supporto per un totale di oltre 35 operatori. Sono così riusciti a circoscrivere le fiamme ed evitare un rogo di tutta la contrada. Le fiamme divampate in un locale una volta adibito a fienile si sono subito estese al tetto di tre abitazioni, bruciando completamente la copertura.
L’emittente agordina Radiopiù ha usato un’espressione evocativa per la gente agordina: «Poteva essere una seconda Moé», ricordando l’incendio di vaste proporzioni che interessò la frazione di Laste nell’agosto del 1983.
Sono ancora in corso nella mattinata di sabato 4 gennaio, le operazioni di verifica di eventuali focolai ancora presenti, mentre sono iniziate le operazioni di bonifica e messa in sicurezza degli immobili.
Delle 27 persone evacuate durante la notte, dieci (tra cui quattro residenti) sono state ospitati da parenti e amici; gli altri 17 hanno potuto fare rientro nelle abitazioni dopo i controlli dei vigili del fuoco.
Le cause dell’incendio sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco. Gli immobili interessati dalle fiamme a fine operazioni dei vigili del fuoco saranno posti sotto sequestro.
L’addetta stampa dell’Ulss fa sapere che «visto l’importante numero di Vigili del Fuoco impegnati nelle delicate operazioni di spegnimento ad alto rischio di intossicazione, il Suem ha inviato una ambulanza con infermiere a supporto». Ma non è stata utilizzata, grazie alla professionalità degli stessi Vigili del fuoco, «a cui vanno i nostri complimenti», conclude la nota dell’Ulss.
Il parroco, don Fabiano Del Favero, commenta: «Dietro a tutto questo, vi sono degli sguardi, che stanotte avevano impressi angoscia, molta paura, senso di impotenza. Quelli della famiglia maggiormente colpita e degli abitanti della zona. Non potendoli raggiungere fisicamente poiché il passaggio è ancora interdetto, i social sono di grande aiuto. A vicenda ci ripetiamo che è un’autentica grazia che nessuno si sia fatto male! Può sembrare forse una banalità… Sicuri che lo sia? Le nostre comunità in questi anni sono state segnate da vari momenti veramente difficili, ma mai abbiamo dovuto piangere compaesani o vivere momenti di viva apprensione».
E conclude: «Ancora una volta la solidarietà, quella che non cerca il clamore – come d’altra parte nel nostro stile di montanari – sta intessendo una rete di affetto e prossimità. Sono tratti che ci fanno intravedere il bene che abita questa nostra umanità».
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