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venerdì 10 Gennaio 2025,

Verso il “Forum delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche”

L'appuntamento, in programma sabato 11 gennaio, sarà anche l'occasione per rilanciare la candidatura a patrimonio immateriale Unesco

Si terrà sabato 11 gennaio a Belluno il “Forum delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche”, primo evento pubblico della rete delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche della Provincia di Belluno, della Val di Fassa e della Carnia che si è creata su spinta del Museo Maschere Dolomitiche di Gianluigi Secco, che ne coordina anche le attività. Il museo è presente a Borgo Piave di Belluno dall’ottobre 2023 in Riva San Nicolò 66-68 ed è nato grazie all’associazione Borgo Piave Etc aps ed alla collaborazione di Laura Secco e del proprietario di Palazzo Secco.

Il forum si svilupperà nell’intera giornata e prevederà una conferenza di mattina ed una sfilata nel pomeriggio: dalle 9 alle 12 l’incontro pubblico al Cinema Italia di Belluno, dove saranno presenti e si racconteranno a rotazione le rappresentanze delle mascherate dell’Agordino con Rocca Pietore, Selva di Cadore, Canale d’Agordo, Rivamonte Agordino, della Val di Zoldo con Fornesighe, di Comelico Superiore con Padola, Dosoledo, Casamazzagno e Candide, della Val di Fassa con Penìa di Canazei e della Carnia con Sappada-Plodn, Sauris-Zahre e Timau-Tischlbong di Paluzza. Nella seconda parte della conferenza vi sarà il rilancio della candidatura delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche come patrimonio immateriale Unesco con la spiegazione a cura di Irma Visalli. Dalle 14 alle 16 verrà fatta una sfilata che attraverserà le vie del centro storico da palazzo Bembo a piazza Duomo dove, una volta arrivate, le mascherate faranno dei balli e delle musiche tipiche delle loro mascherate nella splendida cornice del porticato della Prefettura di Belluno.

«Si tratta di un evento del tutto eccezionale che vuole dare risalto e voce a quelle mascherate presenti nell’arco dolomitico che si rifanno a riti pagani millenari che servivano alle comunità per abbandonare l’inverno, entrare nella primavera, ricominciare a lavorare i campi e tornare al pascolo di modo da assicurarsi di che vivere per l’inverno successivo», commenta Antonio Gheno, presidente di Borgo Piave Etc. «Non si tratta quindi di feste di carnevale nate in tempi recenti, su spinte commerciali, per fare il tutto esaurito in piazza ma sono delle vere e proprie mascherate rituali, che provengono dalla notte dei tempi, dove la maschera rappresenta il bene e il male, la vecchia e la nuova generazione, la ricchezza e la povertà e viene vista come qualcosa di intoccabile e che deve portare bene alle comunità dolomitiche che sono motivo e luogo dove si compie la mascherata. Ecco che le Mascherate Arcaiche Dolomitiche diventano una chiave di lettura per capire come si vive in montagna e come le comunità da secoli la abitano, assumendo quindi un alto valore storico-culturale, sociale e identitario che si tramanda da secoli ed arriva ai giorni nostri continuando ad essere celebrato in tutti i paesi coinvolti nella rete. Come accennavo, si tratterà di un evento eccezionale perché le mascherate non nascono per andare in trasferta, o per mettersi in mostra ed esibirsi, ma sono un momento comunitario che si svolge sulla piazza del paese, dove vengono fatte da secoli, per portare bene alle proprie comunità; qui si vedranno perché in un contesto dedicato e volto a far conoscere la vera essenza di queste pratiche. Essendo il forum un momento di presentazione della rete e anche del calendario delle relative mascherate, si è scelta la data dell’11 gennaio perché in mezzo tra il 6 gennaio, data ufficiale di inizio del periodo di carnevale, e la data della prima mascherata che sarà a Penìa di Canazei il 20 gennaio».

Inoltre questo primo evento pubblico è il risultato di una collaborazione tra comunità nata a marzo 2024 e che ha visto incontri periodici, durante i mesi, per parlare e confrontarsi di mascherate ma anche di come sia il vivere in montagna nelle tre province coinvolte di Belluno, Trento e Udine. Da questi ragionamenti è scaturito il pensiero che una conoscenza ed un riconoscimento del valore di tali mascherate possa essere anche un viatico socio-economico per le comunità coinvolte: è possibile infatti mantenere saldi i cardini, le date, i riti delle mascherate, le tradizioni e la storia del paese ma raccontarsi ai visitatori esterni e turisti durante tutto l’anno. Questo può portare ad avere un turismo non di massa, distruttivo ed usurpatorio ma un turismo di nicchia, esperienziale e che vive insieme alle comunità del posto delle esperienze che si traducono in visite guidate, visite agli spazi museali, racconti, laboratori artigianali, tutte attività che prevedono l’impiego delle persone del posto e quindi potenzialmente la creazione di posti di lavoro. Anche questo filone può essere una misura anti-spopolamento.

«La consapevolezza di quali sono le origini di determinate figure, riti, luoghi e date di rappresentazione di queste maschere», dice Francesca Chenet, referente del Museo Maschere Dolomitiche di Gianluigi Secco, «dovrebbe portare nel medio periodo ad avere anche una società più cosciente e preparata nell’affrontare e vedere con occhio critico determinate situazioni di piazza che stanno dilagando con gran velocità portando ad occasioni di tensione o violenza sociale come, ad esempio, la ”Festa dei Morti” nata in Europa con un significato profondo, andata oltre oceano e tornata dall’America come una trovata commerciale e di cattivo gusto o altri eventi di piazza che si verificano nel mese di dicembre, ormai ovunque, senza una logica, in date errate e con cortei a cui manca la figura principale; anche questa di dicembre è una trovata commerciale che rischia di autorizzare le nuove generazioni a prendersi libertà di cui si pagheranno le conseguenze».

Informazioni pratiche per l’11 gennaio: per la conferenza al Cinema Italia che è aperta a tutti, visto i posti limitati, è richiesta la prenotazione scrivendo a segreteria@borgopiaveetc.it o su WhatsApp al numero +39 351 3785750; tra le 12 e le 14 è previsto che i rappresentanti delle mascherate stiano in piazza per un momento conviviale mentre gli spettatori sono liberi di fermarsi nei locali del centro città. Il corteo del pomeriggio partirà alle 14 da palazzo Bembo, percorrerà le vie Loreto, Matteotti, Campedel, piazza Castello e arrivo in piazza Duomo con balli e musiche fino alle 16.

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