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sabato 18 Gennaio 2025,

Le antenne G5 non sono innocenti

Cresce in Italia e in Europa la ricerca scientifica sulla dannosità delle onde elettromagnetiche, pericolo che si è aggravato con l’introduzione delle antenne G5

Cresce in Italia e in Europa la ricerca scientifica sulla dannosità delle onde elettromagnetiche, pericolo che si è aggravato con l’introduzione delle antenne G5. Ciò interessa pure il nostro territorio, tanto che la bellunese Monja Arnoffi (Lentiai), che lavora a prevenire tali rischi, animerà un evento on-line il 31 gennaio, il convegno di “Amica”, associazione che dal 2003 opera per la salute dell’ambiente.

“Amica” sostiene la ricerca indipendente sulle malattie legate proprio all’ambiente, che influisce sempre di più in tal senso, a causa dell’attività e delle scoperte di nuovi prodotti dalla chimica appunto all’elettronica, sostenendo il diritto sia alla prevenzione e alla cura di ogni persona, in particolare delle persone ipersensibili – non sono per niente poche – come avviene per esempio dell’area delle allergie.

Monja Arnoffi, dell’associazione “Amica” aprirà il collegamento (che esige l’iscrizione entro il 25 gennaio, sia come socio che come accesso al convegno, contatto su amica@infoamica.it), dando la parola alle rappresentanti dell’Aps Grazia Attura e Francesca R. Orlando, per entrare nel vivo del tema, che offre conoscenze molto precise. Come il rischio di esproprio dei siti privati per le installazioni antenne radio base (avv. Maria C. Tabano); riconoscimento del danno biologico (avv. Stefano Bertone); la tutela dei soggetti vulnerabili (avv. Tiziana Vigni); ricorso al tribunale amministrativo per fermare l’installazione di nuove antenne (avv. Elio Errichiello); Deprezzamento degli immobili dovuto alle antenne della telefonia mobile: la possibile azione legale risarcitoria l’installazione (avv. Fabrizio Plagenza); il nuovo Regolamento per gli impianti di telefonia mobile di Roma Capitale, sviluppi e criticità (dottor Giuseppe Teodoro, consulente legale).

Si vede subito che sono scattati i regolamenti, proprio perché le antenne e le radiazioni non sono innocenti, si tratta quindi di un problema che tocca e coinvolge tanti cittadini. L’entusiasmo dei progressi tecnologici del digitale e la loro convenienza, spinta da pubblicità pressante continua e in parte manipolatoria, nasconde gli effetti negativi, che spesso vengono tacitati da esperti che però fanno parte del sistema produttivo e commerciale, quindi hanno interesse. Di qui si fa luce con gli strumenti di pianificazione degli Enti Locali, per regolare le installazioni delle stazioni radio base (avv. Federico Smerchinich), affrontando pure la questione del potenziamento elettromagnetico e Costituzione (dottoressa Alessandra Chiavegatti). Poi strategia dei Comuni per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione a radiofrequenza (avv. Francesco Vettori).

Alla fine interverrà pure Vincenzo Vita, già senatore e gande protagonista del volontariato e dell’associazionismo, su una legge “Ideale” per la gestione del rischio elettromagnetico. Ci sarà spazio per le domande, da parte dei partecipanti e iscritti.

1 commento

  • Tutti i sistemi di comunicazione (telefono, radio, Tv, Internet) funzionano grazie all’elettromagnetismo. Allora spegniamo tutto e torniamo ai segnali di fumo… Che però aumentano l’inquinameto da Pm10!

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