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martedì 1 Aprile 2025,

“Ci sto bene”, il concorso della Fondazione Welfare dedicato ai giovani

Ancora un mese di tempo per il concorso per brevi video che raccontano le ragioni per rimanere o tornare a vivere nel territorio bellunese.

Ancora un mese di tempo per partecipare al concorso “Ci sto bene”, promosso dalla Fondazione Welfare Dolomiti e dedicato ai giovani della provincia di Belluno. L’iniziativa mira a coinvolgere la “generazione Z” attraverso la realizzazione di brevi video che raccontino le ragioni per cui valga la pena rimanere o tornare a vivere nel territorio bellunese.

«Vogliamo far emergere quell’amore che i giovani hanno verso la loro terra, che troppo spesso non vediamo; e insieme quei talenti di cui abbiamo un gran bisogno e che vogliamo trattenere a Belluno», spiega Francesca De Biasi, presidente della Fondazione. «Trattenerli non significa tarpare loro le ali e farli rimanere, ma valorizzare qui, in un territorio di montagna pieno di potenzialità, tutte le loro inclinazioni e passioni».

Il concorso, lanciato lo scorso mese, si propone anche come una campagna di sensibilizzazione. Ai partecipanti è richiesto di produrre brevi video o reel, con una durata massima di tre minuti, per convincere un coetaneo a scegliere Belluno come luogo in cui vivere, senza rinunciare ai propri sogni e aspirazioni. L’obiettivo è mettere in evidenza le potenzialità del territorio e le opportunità che esso offre.

Possono partecipare giovani nati o residenti in provincia di Belluno di età compresa tra i 15 e i 25 anni. I materiali devono essere inviati entro il 28 febbraio alla Fondazione Welfare Dolomiti, che utilizzerà i video anche per promuovere il territorio.

Sono previsti premi per i migliori contributi: il primo classificato riceverà 800 euro, il secondo 500 euro e il terzo 300 euro. Un modo per incentivare la creatività dei giovani e, al tempo stesso, far emergere una visione positiva del futuro in un contesto montano che cerca di guardare avanti.

1 commento

  • Ai giovani io chiedo di uscire a visitare i luoghi e la gente abbandonati della nostra provincia e studiare come aiutarli a uscirne.

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