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mercoledì 9 Aprile 2025,

«Salomè», l’amore è un’altra cosa

Sabato 22 febbraio al Teatro di Paiane, Ponte nelle Alpi, in scena alle 20.45

Sabato 22 febbraio al Teatro di Paiane, Ponte nelle Alpi, andrà in scena alle 20.45 lo spettacolo «Salomè», tratto da Oscar Wilde. Sul palco Pietro Casolo, Anastazia Faccio, Michela Imbrunito, Tatiana Vedovato, per la regia di Piergiorgio Piccoli. Firma l’allestimento scenico Igor Veljkovic, i costumi sono di Cristina Cenci. «Salomè» è prodotto da Theama Teatro Lab.

I biglietti costano 25 euro. Si possono acquistare nella sede del Circolo Cultura e Stampa Bellunese in piazza Mazzini 18 a Belluno dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, oppure sul sito www.circoloculturaestampabellunese.it. Saranno in vendita anche la sera dello spettacolo, a teatro, a partire dalle 19.30.

«Un’avventura onirica e sospesa, vissuta nel piccolo ma siderale spazio di un palco, in compagnia di quattro personaggi iconici e di un autore divenuto, meritatamente, leggendario», scrive il regista Piccoli. «La vicenda è piena di simboli e di fantasmi, avvolta a tratti dall’oscurità e a tratti da una luce accecante, intrisa di ossessioni ataviche e amorose. Si parla di amore infatti, amore maledetto, amore incatenato, qui incarnato da giovani attori fra cui Salomè si fa portavoce del disagio di coloro che non sanno staccarsi con la mente dalla persona che credono di amare. In questo dramma moderno i personaggi sono preda di un’idea fissa che non lascia scampo, un’idea che oscura la volontà e fa andare la mente fuori controllo».

«Attraverso le misurate ed efficaci performance degli attori sarete accompagnati in questa storia controversa e carica di suspense, e osserverete l’evolversi di una pericolosa danza fatta di gelosia morbosa, giochi di potere e intrighi sensuali», promette il regista. «Salomè ci insegna che l’amore è un’altra cosa rispetto allo stato d’animo in cui si sente follemente coinvolta; l’amore è rispetto, confronto, comprensione, accettazione dei propri limiti; l’amore vero vuole libertà, rifiuta le catene e la violenza perché vuole solo il bene della persona amata. Ci auguriamo che questo lavoro conduca ad una attenta riflessione sulla differenza fra le relazioni sincere e sane rispetto a quelle torbide e manipolatorie».

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