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domenica 14 Dicembre 2025,

Il melanoma è il tumore più frequente nelle popolazioni montane. Ma continuiamo a non proteggerci

L'assessora regionale Lanzarin: «Evidentemente in montagna c’è meno consapevolezza dei fattori di rischio rispetto al mare»

«Montagna sì! Melanoma No»: un motto ricordato dall’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, all’incontro per presentare la campagna contro il melanoma della Regione del Veneto che si è tenuto oggi a Cortina, «il luogo ideale per ribadire il messaggio visto che tra un anno si apriranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali». Sì perché l’esposizione ai raggi solari non fa male alla pelle solo al mare, ma anche e soprattutto in montagna: nelle aree di alta quota, infatti, l’elevata intensità delle radiazioni UV e l’effetto amplificante del riflesso sulla neve che aumenta la quantità di raggi ultravioletti fino all’80% sono particolarmente pericolose. Lo conferma che il melanoma è il tumore più frequente nelle popolazioni montane. Il messaggio, quindi, deve raggiungere più persone possibili anche nel nostro territorio, vista la crescita della patologia che ormai rappresenta la prima causa di tumore nei maschi sotto i 50 anni, la seconda causa più frequente nelle femmine della stessa fascia d’età ed è il tumore più frequente nelle popolazioni montane.

«Bastano poche attenzioni per difendere la pelle e vivere gli sport e la vita all’aria aperta in montagna in sicurezza», sottolinea Lanzarin. Ma al momento non sono rispettate: da un’indagine, infatti, emerge che un terzo degli escursionisti e un quarto degli sciatori affrontano la montagna senza alcuna protezione solare per la pelle. Addirittura tra i giovani sciatori si arriva all’80%. «Evidentemente in montagna c’è meno consapevolezza dei fattori di rischio rispetto al mare. Da qui nasce la necessità di mettere in campo una serie di azioni specifiche di prevenzione e sensibilizzazione. La montagna fa bene, il sole è un tocca sana per l’apporto vitaminico e per tanti altri benefici, anche all’umore. Bisogna, però, affrontarlo in sicurezza. Godiamoci, quindi, le nostre montagne, le Dolomiti, ma con attenzione. L’utilizzo di creme solari con un alto fattore di protezione, di abbigliamento tecnico, di cappelli, occhiali da sole e altri strumenti preventivi deve diventare una parte integrante della quotidianità per chi vive la montagna o pratica sport sia estivi sia invernali. Questo cambiamento di approccio, se insegnato sin dalla giovane età, può rappresentare un investimento nel futuro della salute pubblica, contribuendo a ridurre sensibilmente il rischio di tumori cutanei».

All’incontro, aperto dal saluto del sindaco Gianluca Lorenzi. hanno partecipato anche Alessandra Buja (Laboratorio di valutazione dei servizi sanitari e della promozione della salute, Unità di Igiene e sanità pubblica – Università degli studi di Padova), Anna Belloni Fortina (Scuola di Dermatologia Pediatrica dell’Azienda Ospedale Università di Padova e la Scuola di Specializzazione in Dermatologia), Giuseppe Dal Ben (Commissario Azienda Ulss 1 Dolomiti), Sandro Cinquetti (Direttore del Dipartimento di Prevenzione – Azienda Ulss 1 Dolomiti) e Francesca Russo (Direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria – Regione del Veneto).

L’incontro di presentazione della campagna contro il melanoma.

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