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martedì 1 Aprile 2025,

Il manifatturiero nel quarto trimestre 2024, segnali contrastanti tra Treviso e Belluno

Dalle analisi della Camera di Commercio, si registra un'ulteriore flessione a Belluno; un lieve aumento a Treviso. Persiste la contrazione per la filiera dell'automotive e per il sistema moda.

L’analisi dei dati del quarto trimestre 2024 evidenzia un quadro eterogeneo per l’industria manifatturiera delle province di Treviso e Belluno. A Treviso si registra una lieve ripresa della produzione (+1,1% su base tendenziale), sostenuta in parte dal settore legno-arredo e da un confronto con un periodo particolarmente debole del 2023. Tuttavia, il presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza, invita alla cautela, definendo questo miglioramento come un possibile «fuoco di paglia».

A Belluno, la situazione appare più critica, con una produzione ancora in calo (-1,1%), accompagnata da una flessione del fatturato e degli ordini dal mercato interno. Unica nota positiva arriva dagli ordinativi esteri, soprattutto nei comparti dell’occhialeria e della catena del freddo. Tuttavia, la prudenza espressa dagli imprenditori per il primo trimestre 2025 lascia dubbi sulla sostenibilità di questa crescita nel lungo periodo.

Le criticità del settore

Tra i fattori che continuano a pesare sul manifatturiero, Pozza sottolinea la crisi strutturale del settore automotive tedesco, il cui indotto da 400 miliardi di euro in Germania ha ripercussioni dirette anche sul Nord-Est italiano. Anche il sistema moda rimane in sofferenza, mentre il comparto dei macchinari mostra una crescita stagnante, segnale di una bassa propensione agli investimenti.

L’incertezza è accentuata dalle possibili conseguenze della politica mercantilista della nuova amministrazione statunitense e dai mutamenti negli equilibri geopolitici. «Speriamo che l’Unione europea torni ad esprimere un’agenda politica ed economica chiara e sostenga fattivamente, non con aggravi burocratici, la transizione ecologica e digitale», aggiunge Pozza.

Secondo il presidente della Camera di Commercio, è necessario un cambio di strategia: non basta puntare su nuovi mercati per l’export, ma occorre ripensare le produzioni, orientandole verso modelli innovativi. «Le nostre imprese possono evolversi, come dimostrano alcune aziende dell’automotive che hanno riconvertito il proprio know-how al settore aerospaziale».

Il quadro economico globale e nazionale

Nel 2024, l’economia mondiale ha mantenuto un tasso di crescita del 3,2%, in linea con le previsioni. Tuttavia, si osservano differenze significative tra le principali economie: la Cina ha registrato una crescita inferiore alle attese (+4,8%) a causa di un rallentamento nei consumi interni, mentre l’India ha subito una decelerazione industriale (dal +8,2% del 2023 al +6,5%). Negli Stati Uniti, al contrario, il PIL è cresciuto oltre le aspettative (+2,8%), mentre l’area euro ha mostrato una crescita modesta (+0,8%), con la Germania in recessione (-0,2%). L’Italia ha registrato un +0,6%, con una performance inferiore rispetto alla Spagna (+3,1%).

L’economia europea è stata penalizzata da un eccesso di regolamentazione, dall’alto costo dell’energia e dalle dipendenze da approvvigionamenti strategici, fattori che hanno ostacolato la transizione energetica e la competitività industriale. Anche gli investimenti hanno risentito dell’incertezza geopolitica e del costo del denaro elevato. In Italia, il piano “Transizione 5.0”, pensato per favorire la digitalizzazione e la sostenibilità, ha finora avuto un impatto limitato a causa delle complesse procedure burocratiche.

Infine, si registra una maggiore propensione delle famiglie a ricostruire il risparmio eroso dall’inflazione, con una preferenza per l’acquisto di servizi rispetto ai beni di consumo, penalizzando in particolare il settore moda.

L’evoluzione del contesto macroeconomico dipenderà anche dalle future politiche commerciali statunitensi e dai nuovi equilibri globali. In questo scenario, le imprese venete dovranno affrontare sfide cruciali per mantenere la loro competitività e cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali.

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