La “Via della seta” fa tappa a Longarone Fiere Dolomiti. Nel secondo e ultimo weekend di Agrimont, la fiera dell’agricoltura di montagna, Veneto Agricoltura curerà alcuni approfondimenti sul tema dell’allevamento del baco per ricavare la seta. “Si può fare gelsibachicoltura in Veneto?”. A provare a rispondere al quesito sarà un convegno promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura in programma sabato 22 marzo alle ore 9. Un’occasione per i ragazzi delle scuole superiori, soprattutto di tipo tecnico-agrario, di scoprire le opportunità offerte del settore. La bachicoltura, infatti, è tra le attività agricole che offrono un’ottima possibilità di sviluppo economico, perché, nonostante la supremazia cinese, il processo agro-industriale è in grado di creare occupazione e di ampliare la gamma del “Made in Italy”. Domenica 23 marzo, ad esempio, il Cantiere della Provvidenza e Rete di impresa Bachicoltura Setica, in uno stand dedicato porteranno i prodotti della bachicoltura (bozzoli commerciali, matassine di seta, piantine di gelso, bachi vivi e molto altro).
Spazio anche a diversi approfondimenti sulla filiera forestale, inseriti nell’ambito di “Foreste fiera & festival”. Venerdì 21 alle 14.30 gli agronomi e i dottori forestali si troveranno per parlare dei rischi per la salute e la sicurezza nell’attività professionale, e alle 17 avranno la loro assemblea generale provinciale. Sia venerdì sia sabato sono poi in programma dimostrazioni su “Sistemazioni Idraulico Forestali – Conoscenza della motosega e delle buone tecniche di taglio”, condotte da esperti. La giusta conoscenza dell’attrezzatura e delle buone pratiche di manutenzione sono alla base del lavoro sicuro in ogni situazione in cui si renda necessario l’utilizzo della motosega.
Il giorno dopo, sabato 22, alle 11, invece, ci si concentrerà sulle nuove prospettive dell’istruzione forestale, con un convegno curato dall’istituto agrario “Della Lucia” di Feltre. E alle 14, convegno su Life Vaia, il progetto punta a valorizzare la riforestazione dei boschi danneggiati attraverso l’agroforestazione innovativa, comprendente la ricostituzione del manto forestale con specie più adatte al clima che sta cambiando e l’introduzione di coltivazioni biologiche e attività apistiche.
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