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«La violenza verbale è quella più subdola, più pericolosa, perché agisce tutti i giorni, costantemente, distrugge le fondamenta della parte offesa che, manipolata dall’autore del reato, pensa di essere veramente una persona poco centrata, non adeguata. Da lì, dall’aggressività verbale all’aggressività fisica il passo è brevissimo».
La redazione dell’Amico del Popolo ha ospitato in un forum Elisabetta Scolozzi, giudice del Tribunale di Belluno. «Su tutte le misure cautelari che noi abbiamo in piedi, circa la metà sono “codici rossi” e per il resto abbiamo reati contro il patrimonio. Sono percentuali altissime». Belluno terra di “codici rossi”.
C’entra l’abuso di alcol, «però c’è anche tanta povertà culturale».
La violenza verbale, dicevamo. «La vittima che abbiamo di fronte è una persona destrutturata, è destabilizzata, è manipolata, il suo essere è stato distrutto dall’altra persona e non crede nemmeno più in quello che sente, non ha più autostima e comunque fornisce sempre una giustificazione della condotta altrui: “avrò fatto qualcosa io”, “non ho fatto quello che mi aveva detto”».
Importantissima la formazione: «la scuola è tutto. Però la scuola senza famiglia non è niente. Che cosa viene prima? Secondo me viene prima la famiglia».
Riprese e montaggio di Luigi Guglielmi.
Sul numero 12 dell’Amico del Popolo “di carta” con la data del 20 marzo 2025, in distribuzione questa settimana (su abbonamento, in edizione digitale e in edicola) puoi leggere il resoconto del forum con Elisabetta Scolozzi.
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