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sabato 29 Marzo 2025,

CGIL di Belluno sulla rottura della tregua a Gaza

«L’escalation di attacchi colpisce uomini, donne e bambini, privandoli del diritto più fondamentale: la vita».

La Camera del Lavoro di Belluno, insieme ai suoi membri, esprime la propria indignazione e ferma condanna per la recente violazione della tregua a Gaza da parte di Israele. Un atto che ha dato avvio a nuove violenze e che ha causato la tragica morte di numerosi civili innocenti.

I bombardamenti su aree densamente popolate e la distruzione di infrastrutture essenziali hanno ulteriormente aggravato la situazione. La privazione di beni fondamentali come acqua, cibo ed energia elettrica, e l’assedio imposto alla popolazione palestinese, hanno creato una condizione di sofferenza inaccettabile. La Camera del Lavoro di Belluno sottolinea come questi attacchi indiscriminati colpiscano indistintamente uomini, donne e bambini, negando loro il diritto più fondamentale: la vita.

In un comunicato ufficiale, l’organizzazione esprime totale solidarietà al popolo palestinese, vittima di politiche repressive che perpetuano l’ingiustizia e l’oppressione. Secondo i membri della Camera del Lavoro, l’impunità con cui Israele continua a violare le norme internazionali deve essere fermamente condannata. La comunità internazionale, si legge nel comunicato, non può più restare inerte di fronte a tali crimini.

Le richieste avanzate sono chiare e urgenti. La Camera del Lavoro chiede innanzitutto la cessazione immediata delle ostilità e il ripristino della tregua per fermare la strage di innocenti. Viene poi sollecitato un intervento urgente delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, affinché Israele risponda delle sue azioni davanti agli organi di giustizia internazionale. Infine, si chiede la fine dell’occupazione e il riconoscimento dei diritti inalienabili del popolo palestinese, tra cui il diritto all’autodeterminazione e alla libertà.

L’organizzazione fa appello a tutte le forze democratiche e ai difensori dei diritti umani, invitandoli a mobilitarsi per denunciare questi crimini e per sostenere una soluzione giusta e duratura per la Palestina. In conclusione, la Camera del Lavoro ribadisce: «Il silenzio è complicità: è tempo di alzare la voce contro l’ingiustizia. Basta massacri! Basta impunità! Pace e giustizia per la Palestina!».

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