Ieri, 27 marzo 2025, a Treviso presso la Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti si è svolto il convegno “I territori di Treviso e Belluno e l’Agenda 2030. A che punto siamo?”, un momento di confronto sullo stato di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nelle due province.
Durante l’incontro sono state presentate le dashboard con i relativi indicatori, che offrono una panoramica dettagliata sull’attuazione dell’Agenda 2030 nei territori di Treviso e Belluno. Inoltre, sono stati illustrati i risultati dei focus group tematici dedicati all’energia sostenibile e all’istruzione, due settori chiave per lo sviluppo locale.
I relatori hanno condiviso buone pratiche emerse dal dialogo con i principali attori del territorio, evidenziando esperienze virtuose e strategie efficaci per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Nel corso del convegno è stata presentata la ricerca dell’Osservatorio Economico e Sociale, realizzata con il contributo scientifico di AsVeSS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile. Lo studio, intitolato “Misurare per conoscere e per promuovere un sistema territoriale sostenibile”, ha analizzato dati e dinamiche del territorio, fornendo strumenti utili per monitorare e promuovere la sostenibilità nelle province di Treviso e Belluno.
«Capire il posizionamento di Treviso e Belluno rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza – è fondamentale per orientare le strategie di sviluppo sostenibile del territorio. Sono lieto che la proposta della Camera di Commercio sia stata accolta e sviluppata dall’Osservatorio Economico e Sociale, in collaborazione con AsVeSS, dando vita a un importante momento di confronto come il convegno odierno. Dobbiamo guardare consapevoli al punto di partenza, con uno sguardo rivolto al futuro delle nuove generazioni, per rendere il nostro territorio più attrattivo e creare opportunità di crescita e sviluppo».
Anche il presidente dell’Osservatorio Economico e Sociale di Treviso e Belluno, Ivo Nardi, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: «Oggi siamo qui per parlare di azione. Il progetto “Misurare per conoscere e per promuovere un sistema territoriale sostenibile” nasce con l’obiettivo di fornire alle province di Treviso e Belluno uno strumento concreto per monitorare e valutare il loro percorso verso la sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Attraverso il rilascio di due dashboard, una per Treviso e una per Belluno, analizziamo oltre 50 indicatori per comprendere a che punto siamo e come possiamo migliorare. È fondamentale che questi dati non restino solo numeri, ma che diventino stimolo per azioni concrete e misurabili».
La ricerca ha approfondito due aspetti centrali della sostenibilità: la dimensione economica e del lavoro, con particolare attenzione all’istruzione e al contrasto della dispersione scolastica, e l’energia, con l’obiettivo di garantire a tutti l’accesso a sistemi energetici economici, affidabili e sostenibili.
Tra le criticità emerse, il tema dell’acqua è stato indicato come una delle emergenze più urgenti. «Tutti i soci, nell’ultima assemblea, hanno deciso di concentrarsi su questa problematica per individuare strategie efficaci» ha affermato Nardi. «Oggi esponiamo i risultati di un percorso di ricerca, ma saremo i primi a intraprendere nuove strade per affrontare le sfide emergenti e rendere il nostro territorio sempre più attrattivo e sostenibile».
L’analisi condotta dall’Osservatorio ha evidenziato il posizionamento delle province rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile, mettendo in luce sia i progressi sia le difficoltà nell’attuazione dell’Agenda 2030. In particolare, Treviso e Belluno si distinguono per buoni risultati nel lavoro dignitoso e nell’economia circolare, mentre permangono criticità in ambiti come l’istruzione e la gestione sostenibile dell’acqua.
Giorgio Santini, presidente di AsVeSS, ha evidenziato l’importanza della ricerca: «I rapporti di posizionamento fanno parte del percorso che stiamo realizzando a livello territoriale per misurare la distanza dal raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e stimolare un maggior impegno da parte delle istituzioni e delle realtà economiche e sociali. Quanto fatto finora non è sufficiente».
Santini ha poi sottolineato due focus della ricerca: da un lato, il fenomeno dei NEET, giovani che non studiano e non lavorano, analizzando cause e conseguenze di questa condizione; dall’altro, il tema dell’energia, con un’attenzione particolare alle innovazioni tecnologiche e alle risorse locali come il fotovoltaico e le biomasse.
Lo studio propone un’analisi quantitativa degli impatti delle politiche energetico-ambientali e individua le aree di intervento prioritario per accompagnare la transizione verso un sistema più sostenibile. «Sarà fondamentale una collaborazione sempre più stretta tra istituzioni, cittadini e imprese, valorizzando al meglio le opportunità offerte da strumenti incentivanti come il programma Transizione 5.0 e i fondi PNRR», ha aggiunto Santini.
Il lavoro dell’Osservatorio Economico e Sociale, in collaborazione con AsVeSS, si propone quindi come un supporto concreto per la definizione di politiche e azioni più efficaci, contribuendo a un modello di sviluppo territoriale più equo, inclusivo e sostenibile.
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