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lunedì 21 Aprile 2025,

Ambiente, territorio e tradizioni: al via “Caccia, pesca e natura 2025”

Silvia Cestaro: «Siamo convinti che la Provincia di Belluno soprattutto sui piani faunistici e sulla gestione del territorio debba avere una marcia in più».

È stata inaugurata ieri mattina a Longarone Fiere Dolomiti la 23ª edizione di “Caccia, pesca e natura”, manifestazione nazionale dedicata al mondo venatorio, alla pesca e all’outdoor. Un appuntamento che richiama ogni anno appassionati, operatori e istituzioni, e che si conferma anche per il 2025 un’occasione di confronto su temi ambientali e di gestione del territorio.

Nel corso della cerimonia di apertura, il presidente di Uncem Marco Bussone ha sottolineato l’importanza di riconoscere il ruolo di cacciatori e pescatori all’interno di una visione più ampia di valorizzazione delle aree montane. «Valorizzare, anche in vista delle olimpiadi, la cultura alpina e il lavoro di cacciatori e pescatori, pezzi di una nuova economia della montagna che troppo spesso non viene capita», ha affermato Bussone, richiamando l’attenzione sulla necessità di un dialogo aperto tra mondo rurale, istituzioni e cittadinanza.

A ribadire la centralità di una gestione faunistica integrata è intervenuta anche la consigliera regionale Silvia Cestaro, che ha evidenziato come la Provincia di Belluno debba poter contare su un’autonomia gestionale in materia: «Siamo convinti – ha detto – che soprattutto sui piani faunistici e sulla gestione del territorio si possa avere una marcia in più».

Nel corso dell’inaugurazione, il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin e la vicepresidente Silvia Calligaro hanno voluto ringraziare la Polizia provinciale per il lavoro svolto quotidianamente: «Sono uno dei nostri motivi di orgoglio e un fattore determinante per l’autonomia della Provincia in materia di caccia e pesca», hanno sottolineato, ricordando anche l’inserimento, lo scorso anno, di otto nuove figure giovani nel corpo.

Sul fronte organizzativo, l’amministratore delegato di Longarone Fiere Dolomiti, Giovanni De Lorenzi, ha illustrato i numeri dell’edizione 2025: 118 espositori, 138 marchi rappresentati, provenienti da 12 regioni italiane e 5 Paesi esteri. «Quando è nata, nel 2002, “Caccia, pesca e natura” era la prima fiera a tema realizzata in spazi chiusi – ha ricordato De Lorenzi –. Da allora è cresciuta costantemente, diventando una delle proposte di punta di Longarone Fiere Dolomiti».

La giornata inaugurale ha visto anche alcuni momenti consolidati nel tempo, come la “Festa del cacciatore”, giunta alla 28ª edizione, con l’esposizione dei trofei provenienti dalle riserve della provincia. Spazio anche alla gastronomia, con focus dedicati alla selvaggina e un percorso di degustazione di cicchetti a base di trota iridea, realizzati con il contributo degli studenti della scuola professionale Enaip Veneto di Longarone.

Non sono mancati incontri di approfondimento su progetti faunistici in corso nel territorio bellunese: tra questi, il “Progetto camoscio sul Monte Grappa”, il piano di ripopolamento dello stambecco alpino nel gruppo Antelao-Marmarole-Sorapis, e l’iniziativa “Pascoli delle terre alte”, finalizzata alla tutela e al recupero di spazi montani.

Per gli appassionati di caccia è stata inoltre allestita un’area di tiro a Caralte, dove è possibile testare le armi messe a disposizione da aziende specializzate. Le sessioni si svolgono su prenotazione, con servizio navetta dalla sede fieristica.

Infine, uno sguardo al turismo legato alla pesca, in forte espansione nella provincia. La Fondazione Dmo Dolomiti ha presentato un progetto strutturato di pescaturismo, sviluppato in collaborazione con la Provincia, la Regione e i bacini di pesca, con l’intento di attrarre appassionati anche dall’estero sfruttando l’attrattività del territorio dolomitico.

La manifestazione proseguirà anche domenica 13 aprile. Tra gli appuntamenti in programma, la presentazione del report sulla stagione venatoria 2024-2025 e l’analisi delle popolazioni di ungulati presenti in provincia di Belluno.

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