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giovedì 24 Aprile 2025,

Alpago andata e ritorno: la “lezione” di Martina

Ventinove anni e migliaia di chilometri macinati al volante. La sua vocazione? «Aiutare i bambini con autismo»

«La sfida sta nel provare a comprendere l’altro e il suo modo di vedere il mondo». Che è la premessa a ogni relazione umana e a ogni possibilità di conoscenza. La frase l’ha scritta Martina nelle conclusioni della sua tesi di laurea intitolata «Insegnamento della religione e autismi». Si può arrivare a questa consapevolezza in tanti modi. Lei lo ha fatto studiando tanto, specializzandosi in più settori e macinando migliaia di chilometri al volante per raggiungere Trento, Treviso, Rovereto, Belluno, il Cadore. E tanti altri ne sta facendo ancora con l’entusiasmo e la voglia di metterci del suo nella professione. Lo fa da dall’Alpago, sua terra d’origine, da Chies, e domani lo farà da Pieve dove tornerà, vicino alla casa dov’è nata, «quando sarà finito l’appartamento dove andrò ad abitare con mio marito», racconta.

Martina Fagherazzi, 29 anni, ma già esperienza da vendere, dopo la laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica all’Università di Verona, ha conseguito la licenza in Scienze religiose all’Istituto superiore di Scienze religiose di Treviso. «Per cinque anni ha insegnato religione cattolica presso le scuole medie e superiori tra Zoldo e Belluno. Nel contempo mi occupavo come libera professionista di disturbi dello Spettro dell’Autismo». Attualmente Martina esercita la professione di tecnico della riabilitazione psichiatrica presso l’Ulss 1 Dolomiti.

Una vocazione nata quasi per caso: «All’università avevo fatto un tirocinio in ambito autistico. Scoprii che m’interessava più di quanto pensassi. Poi ho avuto la possibilità di fare esperienze con bambini col disturbo dello spettro autistico, operando in una cooperativa e facendo interventi a domicilio. È stato un periodo folle per i continui spostamenti giornalieri, ma è servito molto per specializzarmi e poter arricchire il mio curriculum». Gli anni del Covid? «Non tutto il male vien per nuocere», confessa: «La pandemia è stata almeno una pausa temporanea al mio girare come una trottola per onorare tutti gli impegni».

Per chi abita in Alpago, in effetti, le difficoltà logistiche sono all’ordine del giorno. «Fare un’ora d’auto all’andata e una al ritorno è la norma per noi. Siamo già allenati dalle scuole superiori. Molti resistono e sono disposti a qualche compromesso: disponibili a fare chilometri in più, pur di non mollare affetti, amicizie, famiglia. Ma molti altri proprio per questo se ne vanno giù a Belluno o in pianura. Non c’è un servizio di trasporto pubblico con orari fruibili e poche sono le aziende che applichino flessibilità orarie e smart working».

La tesi con la quale a novembre scorso Martina ha conseguito la Licenza in Scienze religiose è stata valutata con il massimo dei voti ed è stata pubblicata: una soddisfazione che corona un lavoro intenso e in un campo poco o nulla praticato. «In effetti», spiega Fagherazzi, «non esiste quasi niente in letteratura sull’insegnamento della religione cattolica riferito all’autismo. Alla base di ogni intervento educativo è fondamentale conoscere le persone che si hanno davanti e partire dai loro bisogni. Chi pensava, anche in un recente passato, di poter parlare di spiritualità e di concetto del sacro in soggetti con lo spettro dell’autismo?».

Quando smette di lavorare Martina, molla l’auto e sale in aereo col marito: «Mi piace viaggiare, conoscere altre realtà, persone, culture nuove». Ma le sue non sono le solite mete turistiche, bensì Paesi come la Romania, la Bosnia, l’Equador, visitati con l’Ufficio Missionario. «Luoghi dove c’è bisogno d’aiuto, dove la gente è meno fortunata di noi». Cambiano i contesti, non lo stile. Se si può dare una mano, la si dà.

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