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domenica 15 Dicembre 2024,

Confcommercio conferma Paolo Doglioni come presidente

I delegati provinciali lo hanno confermato per acclamazione per il quinquennio 2024-2029

I delegati provinciali, riuniti oggi (martedì 14 maggio) in assemblea presso la sala Rossi del Centro di Formazione permanente di Belluno, hanno confermato per acclamazione Paolo Doglioni alla guida di Confcommercio Belluno-Dolomiti, di cui sarà quindi presidente per il quinquennio 2024-2029.

«Ringrazio innanzitutto i delegati – e, con loro, tutti gli associati che li hanno eletti – per la fiducia che hanno nuovamente voluto accordarmi, segno evidente non solo di approvazione ma anche di condivisione del percorso intrapreso», ha affermato il Presidente. «Ringrazio anche la struttura organizzativa e in essa tutti i collaboratori che hanno concorso alla crescita del sistema in questo difficile periodo. Ho constatato con estremo interesse la presenza di alcuni nuovi dirigenti giovani e motivati che sapranno in dare continuità alla nostra Associazione, coniugando la tutela e la rappresentanza delle imprese del terziario con una nuova spinta all’innovazione. La rappresentanza delle imprese del nostro settore va di pari passo con l’impegno per la tutela e la promozione del territorio e della sua gente: penso all’evidente problema dello spopolamento delle Terre alte, che mina alla base l’attività dei nostri associati, a quello della sanità di montagna, che non va ridimensionata va piuttosto tutelata e rinforzata, alla Legge sulla Montagna, che potrà – quando approvata – dare nuova attrattività e visibilità ai nostri territori e alla qualità della vita che li contraddistingue. Senza dimenticare la promozione di quegli eventi che possono evidentemente favorire le nostre imprese, come le prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026».

Conclude Doglioni: «Le parole d’ordine di questo mandato saranno, come ho detto in assemblea, coinvolgimento, delega e corresponsabilità. Sarà questa la via maestra per aprire la strada alla futura classe dirigente capace di confrontarsi con ogni prospettiva di sviluppo in uno scenario che – come il recente passato ci ha insegnato – è spesso difficile da prevedere».

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